MARIANNA VAZZANA
Cultura e Spettacoli

"Stella d'Africa", una storia incredibile che strappa applausi al Nuovo Ariberto

La vicenda, sportiva e umana, di Luciano Vassallo portata in scena da Giambattista Anastasio. Dai trionfi come calciatore alla fuga dalla natia Etiopia verso l'Italia. Repliche fino al 23 febbraio

Un momento dello spettacolo (Eritrealive.com)

Milano, 16 febbraio 2020 - "Stella d'Africa. L'incredibile storia di Luciano Vassallo" di e con Giambattista Anastasio, giornalista de Il Giorno (regia di Marco Filatori) è in scena al  Nuovo Teatro Ariberto di via Daniele Crespi 9, zona Darsena/corso Genova. Standing ovation, un lunghissimo applauso e lacrime di commozione in platea alla prima di sabato sera (si replica domenica 16 febbraio alle 16.30, sabato 22 alle 20.45 e domenica 23 alle 16.30).

Tra il pubblico anche Rebecca Vassallo, figlia di Luciano Vassallo: nato da madre eritrea e padre italiano ai tempi della colonizzazione fascista dell'Etiopia, si è trovato a combattere contro il duplice razzismo del quale furono vittima i meticci: mai abbastanza bianchi, mai abbastanza neri. La sua però è anche la storia di un trionfo mai più eguagliato: nel 1962 trascinò l'Etiopia alla conquista della sua prima e unica Coppa d'Africa. Senza mai rinnegare quel cognome.

Giambattista Anastasio porta sul palco la sua storia, la crudeltà del razzismo, la passione genuina per il gioco del calcio. "È quasi tutto una prima volta - ha scritto l'autore presentando la sua opera -. È la prima volta che questa storia viene portata a teatro, la prima volta che scrivo per il teatro. Non è la prima volta, invece, che Marco Filatori, regista dello spettacolo e direttore dell'Ariberto, mi da fiducia: grazie ancora! E grazie per la preziosissima collaborazione al grande Bruno Pizzul e a tre cari amici: Giuseppe Colafato, Federica Minia e Luca Orioli. Grazie a BandaFenice per le musiche. Grazie un'altra volta a Luciano". Prenotazioni: www.nuovoteatroariberto.it