Né il caldo assassino, né il tormento delle zanzare e neppure l’attesa estenuante le hanno scoraggiate dal loro progetto. “Sono anni che attendiamo questo momento e vogliamo godercelo il più possibile. Sono passati 13 anni dall’ultima volta che Taylor Swift ha tenuto un concerto in Italia ma allora noi eravamo bambine di 10 anni. È la prima volta che la vedremo dal vivo e siamo disposte a tutto” spiega Valeria Toscano che, con le sodali Carola Sudano e Carlotta Sofia – in comune l’età (23 anni), l’origine (Catania) e l’impegno in università, pur in città diverse – si sono presentate fuori del Meazza due notti prima della prima tappa italiana dell’Eras Tour. Una follia, ma non per delle Swiftie doc come loro.
E comunque non a spese dell’igiene personale. “Per la doccia ci appoggiamo a casa di un amico che abita vicino a San Siro”. Le tre hanno montato la tenda alla 1.30 di questa notte nel parcheggio, di solito destinato ai tifosi di calcio, a fianco di San Siro, trasformato in un punto di approdo per i fan più sfegatati della pop star americana. In virtù di una sorta di gentlemen’s agreement chi arriva prima dovrebbe guadagnare i primi posti in transenna nei parterre, per vedere più da vicino il loro idolo.
Non c’è nulla di scritto, è una sorta di regolamento autogestito fra i fan. Noi siamo le prime tre del pit “arancione sul prato dello stadio. Gli organizzatori dovrebbero rispettare l’ordine” spiega Valeria che, a mo’ di avvertimento, ha tracciato il suo numero sulle mani col pennarello. Basterà a contenere la furia degli altri seguaci all’ora X prima dello show? “Non sono mica ingenua... Quando apriranno i cancelli conterà avere soprattutto buone gambe” aggiunge la 23enne, studentessa a Milano di beni culturali.