D.V.
Cultura e Spettacoli

Il Teatro Fontana rilancia. Con un cartellone da film

Da 'Festen. Il gioco della verità' a 'La grande abbuffata'

Lo Straniero (foto Lorenza Daverio)

Milano, 23 settembre 2020 - Cuore impavido, il Fontana. Chi l’avrebbe detto a vederlo così pacato, meditativo, all’ombra dei chiostri. E invece in un sistema teatrale al collasso, ecco che il palco di via Boltraffio compie un gesto tutt’altro che scontato: rilancia. Con prudenza, in economia.

Ma è difficile interpretare diversamente un cartellone che si sviluppa senza paura fino a giugno, con quattro nuove produzioni e poco meno di venti titoli. A cui si aggiungono i festival e le iniziative per i più piccini. Slogan della stagione: "Passion Fruits", che fa un po’ Solero gusto exotic ma tant’è, si presta a letture simboliche. Sotto la direzione di Rossella Lepore per Elsinor, le scelte artistiche confermano l’orizzonte degli ultimi anni: contemporaneità e ricambio generazionale, senza sacrificare un certo eclettismo poco etichettabile. Sta diventando un’abitudine affidarsi agli adattamenti cinematografici, come dimostrano le due nuove produzioni di punta. A marzo "Festen. Il gioco della verità" per la regia di Marco Lorenzi de Il Mulino di Amleto. E qui la sfida è feroce, considerando che il film di Vinterberg è un cult assoluto, oltre che forse l’opera più celebre di Dogma 95 (insieme a "Idioti" di Lars von Trier). Comunque se per il precedente Cechov la platea era stata innaffiata di vodka, qui si attendono manciate di biscottini danesi al burro.

Altra sfida "La grande abbuffata" di Michele Sinisi a maggio, ovvero Marco Ferreri riscritto dal regista con Francesco Maria Asselta. Riapertura ufficiale l’8 ottobre con il testoriano "Bar Blues" di Federica Bognetti, subito seguito dal progetto in video "Very Shorts. La possibilità di un’isola" diretto da Marco Lorenzi ed Eleonora Diana. Fra i nomi in cartellone, Marco Cacciola, Rosario Lisma, Gipo Gurrado, Walter Leonardi. Incuriosisce a dicembre "Elia Kazan. Confessione americana" di Pablo Solari. E poi ancora "Lo straniero. Un funerale" di Renzo Martinelli con Woody Neri, I Sacchi di Sabbia e la ripresa di "Tradimenti", il Pinter firmato lo scorso anno da Sinisi.