
Saturnino tra i protagonisti dell’appuntamento per sostenere la ricerca scientifica
Milano, 24 novembre 2019 - Quando ricorda che aveva solo 44 anni, gli si incrina per un attimo la voce. Sono parole che crepitano tra le labbra, infatti, quelle con cui Saturnino Celani racconta l’addio in punta di piedi di Tomaso Cavanna, scomparso, senza avvisare, in una torrida giornata d’agosto spiazzando quel mondo della musica che lo ricorda martedì prossimo sul palco dell’Alcatraz con “Medicine Rocks”, una “jam session tra amici per un amico” organizzata al fine di raccogliere fondi da devolvere alla ricerca sull’immunoterapia e la medicina rigenerativa.
«Durante la malattia, infatti, Tomaso aveva allacciato un rapporto col biologo molecolare italiano, Ennio Tasciotti, che coordina un team di ricerca sull’impiego di nano e bio-tecnologie nella battaglia contro il cancro al Methodist Hospital Research Institute di Houston», spiega il bassista marchigiano. «Il ricavato della serata, così come quello di un’altra iniziativa tenuta martedì scorso a Venezia (città natale di Cavanna - nda), servirà a finanziare una posizione di ricercatore, intitolata a Tomaso, nello staff di Tasciotti».
Medicine Rocks è organizzato da Opossum, una delle società di Cavanna, ex discografico diventato poi imprenditore, produttore, creativo, per numerosi committenti del mondo musicale compreso quel Jova Beach Party di cui curava il brand entertainment. Ecco perché fra i primi a raccogliere l’invito della serata c’è stato proprio Lorenzo Jovanotti, capofila di una schiera di amici-colleghi di cui fanno parte, oltre a Saturnino, gli Almamegretta, Andrea “Andro” Mariani dei Negramaro, Bluvertigo, Alex Britti, Bud Spencer Blues Explosion, Casino Royale, Claudio Coccoluto, Diego Mancino, Don Joe, Filippo Solibello, Jack Jaselli, Joan Thiele, i Negrita, Pisti, Shazami, Stefano Fontana, i Subsonica e Willie Peyote. A tenere le fila della maratona Victoria Cabello e Marco Maccarini.
«Ho suggerito di allestire una sala prove in uno spazio adiacente all’Alcatraz, così da consentire a tutti quelli che arrivano di provare qualcosa di unico per la serata», dice Saturnino. «Il vuoto enorme lasciato da Tomaso è dato anche dal fatto che ha tenuto nascosta a tutti la malattia che l’ha distrutto in cinque mesi, continuando ad affrontare il lavoro con la dedizione di sempre. È mancato proprio il giorno prima del suo compleanno e qualche tempo dopo, quando è arrivato il mio, non me la sono sentita di festeggiare. Il giorno dopo il funerale con Lorenzo abbiamo suonato a Viareggio, lui gli ha dedicato “Gli immortali” ed è stato un concerto strano. Molto strano».