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Francesco Tricarico, cantautore, compirà 54 anni il prossimo 1° febbraio
Milano, 14 settembre 2025 – A Sanremo questa sera ci sarà Tricarico, classe 1971, sul palco del Festival con “Io sono Francesco”. L’artista milanese duetterà con Francesco Gabbani (in gara quest’anno con "La vita è davvero magnifica”), nell’attesa serata delle cover. “Io sono Francesco” è un brano del 2000 ed è stato il singolo d’esordio di Tricarico. Un immediato e clamoroso successo. La canzone, che segue il ritmo di una filastrocca, narra un percorso di crescita e speranza. Il brano si ricollega alla storia del cantante, che perse il padre quando aveva solo tre anni. “Io sono Francesco” è un brano speciale, che parla di empatia, identità e rivincita personale – ha sottolineato Francesco Gabbani -. Credo ci sia un filo invisibile che lega questo brano alla mia canzone in gara”.
Per Tricarico (Francesco Maria Tricarico) si tratta di un ritorno al Festival: ha partecipato a Sanremo nel 2008, portando “Vita Tranquilla” che gli valse il premio della critica Mia Martini. Nel 2009 il ritorno con “Il Bosco di fragole”. Milanese (con madre lombarda e padre pugliese) ha studiato al Conservatorio, diplomandosi in flauto traverso. Un amore, quello per la musica scoppiato da giovanissimo, quando con una piccola jazz band si esibiva nei locali della città. Fondamentali per Tricarico la poesia e l’ironia (definita “una manifestazione di intelligenza, un grande traguardo dell’umanità”), un concentrato di emozioni che tiene viva la lezione migliore della canzone d’autore.
"È un momento in cui la poesia, la canzone, l’arte non godono di grande attenzione ed è encomiabile chi continua a praticarle – ha detto in una recente intervista a Il Giorno -. Ma torneranno al centro, si supererà questo momento così osceno, così legato al nulla. Quest’epoca è estremamente leggera e quasi fagocitante tutto, ma passerà. In questa società così persa, così smarrita c’è una certa capacità critica che vedo mancare attorno, come se nessuno dicesse più quello che pensa realmente. E in una società è importante che ci sia un sano e libero dibattito, libero da una strana autocensura che si sta sempre più creando”.