
Donadoni riceve il premio Il bello del calcio
Milano, 16 novembre 2015 - Mai dire mai e chissà che la suggestione non si trasformi un giorno in realtà. E' giorno di premi e di riconoscimenti sportivi per Roberto Donadoni e prima della consegna del Premio Facchetti all'ex centrocampista Adriano Galliani ha detto: «Donadoni non è mai stato vicino alla panchina del Milan ma in futuro chi lo sa... È un milanista doc, ha giocato 12 anni da noi, chissà». Lo ha detto col sorriso l'ad rossonero pur assicurando che Sinisa Mihajlovic non è a rischio. «Posso garantire, ma basta dai...», ha tagliato corto Galliani ribadendo che Mihajlovic è saldo sulla panchina Milan, ma lodando anche Donadoni: «È stato un interprete straordinario del Milan di Sacchi e Capello, un giocatore straordinario. Per molti versi il Donadoni giocatore somigliava al Facchetti giocatore. Hanno molti punti in comune, la lealtà, l'eleganza, i modi di fare. Mai premio è stato così meritato».
MOTIVAZIONI - "Da calciatore ha lasciato il segno nel Milan più vincente di sempre. Poi, appese le scarpette al chiodo, è diventato allenatore con un garbo sempre più raro. Parole poche, risultati tanti. Anche nelle difficoltà estreme dell'ultima stagione alla guida del Parma, condotta con dignità, in mezzo al fallimento". Con questa motivazione è stato consegnato oggi a Roberto Donadoni, attuale tecnico del Bologna, il premio internazionale 'Giacinto Facchetti - Il bello del calcio', giunto alla sua decima edizione per ricordare il grande capitano dell'Inter e della Nazionale.
JUVE-MILAN - Passando alla più stretta attualità Adriano Galliani ha spiegato di non voler vedere lo Juventus-Milan di sabato come uno spareggio per restare nella corsa scudetto. «Non so, mancano tante partite», ha tagliato corto l'ad rossonero, spiegando di essere abituato a «fare le classifiche da una sosta all'altra: abbiamo fatto 11 punti in 5 partite, nell'ultimo segmentino siamo terzi. Da sosta a sosta è stato un segmentino buono. Il prossimo segmento - ha detto a margine del Premio Facchetti - prevede altre 5 partite. Quanti punti voglio? Sono scaramantico e non lo dico. Sul piano del gioco l'auspicio replicare la buonissima partita con la Lazio». Sabato andrà anche in scena la sfida fra il portiere della Nazionale Buffon e un suo potenziale erede, Donnarumma. «Ho avuto la fortuna di vedere Buffon esordire in un Parma-Milan - ha ricordato Galliani -. Addirittura Donnarumma è 5-6 mesi più giovane del Buffon esordiente. Abbiamo tanti italiani, molti provenienti da nostro settore giovanile, come De Sciglio e Calabria».
TERRORISMO - Per il vicepresidente vicario del Milan dopo i fatti di Parigi il terrorismo preoccupa, ma è inutile creare allarmismi. Lo ha detto a margine della consegna del premio "Il bello del calcio" a Roberto Donadoni. "Chi può non essere preoccupato, spaventato di quello che potrà succedere, purtroppo credo abbia ragione chi dice che siamo in guerra" ha detto il dirigente rossonero. Quanto alla sicurezza "Adesso faremo delle riunioni, non creiamo allarmismi. Abbiamo un governo che deve provvedere e lo stanno facendo. Ragioneremo tutti assieme, le iniziative isolate non servono a nulla" ha proseguito.