ANNAMARIA LAZZARI
Economia

L’Artigiano in Fiera supera il milione di presenze. E oggi il gran finale

Gabriele Alberti, ad di Ge.Fi che organizza l’evento: “Offriamo non solo una dimensione di acquisto ma un’esperienza di viaggio”

Milano – Raggiunta la soglia, anche psicologica, di "un milione di visitatori", come nel 2019, non può che essere più che positivo il bilancio di “Artigiano in Fiera” che si chiude oggi a Fieramilano Rho, dopo nove giorni di passione. Edizione numero 27 con otto padiglioni (uno in più rispetto al 2022), 2.550 espositori (di cui oltre 600 nuovi) da 86 Paesi (fra le novità Panama e Rwanda), presi d’assalto da un pubblico alla ricerca non solo di una dimensione d’acquisto ma di "un’esperienza di viaggio in cui si porta a casa non solo un prodotto ma un pezzo della storia, cultura e tradizione del Paese in cui è stato realizzato", afferma Gabriele Alberti, amministratore delegato e direttore generale di Ge.Fi che organizza la kermesse. Protagonisti gli artigiani delle micro e piccole imprese "creatori di bellezza e di bontà", come il tema scelto per il 2023.

Gabriele Alberti e Antonio Intiglietta all’inaugurazione del padiglione della Provenza all’Artigianato
Gabriele Alberti e Antonio Intiglietta all’inaugurazione del padiglione della Provenza all’Artigianato

È andata bene?

"È andata benissimo, gli artigiani sono entusiasti e ancora di più il pubblico. Il nostro obiettivo, la soglia di un milione di visitatori, è stato raggiunto, siamo tornati ai numeri pre Covid".

Chi prefigurava la “fine della fiera” quando imperversavano gli eventi digitali in pandemia avrà dovuto ricredersi...

"Il Covid è stata la più grande occasione recente per dimostrare che gli uomini hanno bisogno di relazioni, di vedersi e incontrarsi. Le fiere virtuali, me lo lasci dire, sono morte prima di nascere".

Significativo l’innesto di giovani e la presenza di imprese al femminile quest’anno.

"Le donne incarnano alla perfezione quel mondo di bellezza, cultura e tradizione che è l’artigianato e sono protagoniste come imprenditrici e anche fra il pubblico. Quanto ai giovani, stiamo assistendo a un importante ricambio generazionale. Credo di non aver mai visto così tanti ragazzi con voglia di mettersi in discussione, creando dal nulla qualcosa di originale o portando avanti la tradizione di famiglia. I ragazzi portano dentro all’impresa tecnologie e innovazione. Non un elemento spurio, ma qualcosa che fa parte del dna del settore: anche nel Medioevo le botteghe artigiane erano il cuore dell’innovazione".

E l’intelligenza artificiale? Non rischia di offuscare la creatività umana?

"Non sono apocalittico: credo che finirà per amplificare il tasso creativo".

Fra gli ospiti, la premier Giorgia Meloni. Come è andata?

"Credo che la presidente del Consiglio sia rimasta impressionata dall’evento che è la vetrina più importante della micro e piccola impresa artigianale. Un mondo che conosce bene, sarà un piacere continuare il dialogo per aiutare queste imprese a crescere".

Qualche ricetta?

"Maggior accesso al credito, formazione e libertà dai lacci della burocrazia".

Quest’anno Paese d’Onore è stata la Tunisia.

"Con il governo di Tunisi svilupperemo un progetto che mira al sostegno dell’economia locale. La fiera è non solo vetrina ma occasione di sviluppo e crescita nel loro Paese. È l’unica soluzione contro l’alternativa drammatica della fuga di masse da un orizzonte senza futuro".

Una novità: il padiglione numero 6 è stato dedicato a prodotti per vivere bene, biologici, vegani e gluten free. Esperienza una tantum?

"Nient’affatto, è l’inizio di un lungo percorso, che risponde a una precisa richiesta del pubblico".