ANDREA GIANNI
Economia

"Le imprese italiane pagano bollette tra le più alte al mondo”: l’allarme di Assolombarda

La transizione al centro del confronto con gli imprenditori. Tra le ricette proposte: svincolare gas e corrente elettrica. E sì al nucleare

Da sinistra, il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, il vice presidente con delega alla Transizione ecologica Alberto Dossi, il presidente di Gestione Servizi Energetici Paolo Arrigoni e il presidente di Arera Stefano Besseghini

Da sinistra, il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, il vice presidente con delega alla Transizione ecologica Alberto Dossi, il presidente di Gestione Servizi Energetici Paolo Arrigoni e il presidente di Arera Stefano Besseghini

Milano – La quotazione del gas naturale europeo continua a crescere e, secondo i dati del centro studi di Assolombarda, “risulta raddoppiata negli ultimi 12 mesi, superando la soglia dei 50 euro al MegaWattora a fine gennaio”. Un incremento che si è riverberato sul costo dell’energia elettrica, a causa del meccanismo di formazione del prezzo che lega le due commodities: in Italia, dove il ricorso al gas è più accentuato rispetto ad altri Paesi europei, l’energia elettrica è costata a gennaio 2025 in media 143,03 euro/MWh mentre Spagna, Francia e Germania hanno pagato rispettivamente il 32%, il 29% e il 20% in meno. Dati messi sul tavolo ieri durante il convegno organizzato da Assolombarda “Le imprese al centro della transizione energetica“, con un confronto fra alcune delle aziende in prima linea nella partita.

“Oggi le nostre imprese pagano una delle bollette più alte del mondo – spiega il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada –. Soluzioni ce ne sono, vanno attuate. Dobbiamo disaccoppiare il prezzo del gas e il prezzo dell’energia elettrica, fare acquisti comuni europei, puntare sui rigassificatori e velocizzare il rilascio dei permessi sulle rinnovabili”. E poi “puntare seriamente sul nucleare moderno, una fonte pulita che ci permetterà, insieme alle altre fonti come le rinnovabili, di avere una bolletta competitiva”.

ROM9716.JPG-953161336FE2
La platea di Assolombarda

Un “primato negativo” italiano sul fronte dei prezzi che, secondo il vicepresidente dell’associazione, Alberto Dossi, crea “difficoltà a creare competitività”. L’idrogeno è “sicuramente un vettore che contribuisce molto alla decarbonizzazione” - spiega citando anche il primo treno italiano a idrogeno introdotto sulla linea Brescia-Iseo-Edolo - ma “bisogna ancora renderlo sostenibile da un punto di vista economico”.

Gli incentivi “ci sono e sono buoni”, ma “un grande problema” lo pone “la scadenza del Pnrr che è il 30 giugno 2026”, un periodo che è “troppo stretto”. Temi affrontati anche dai rappresentanti delle aziende ospiti del confronto, moderato dal vicedirettore del Giorno Armando Stella: Filippo Bonaccorsi (A2A), Cecilia Gatti (Snam), Claudio Fiorentini (Enel), Simone Nisi (Edison), Francesca Paludetti (Sapio), Michele Pizzolato (Eni Plenitude) e Luca Prosdocimi (Nadara). Secondo il presidente di Arera, Stefano Besseghini, l’andamento dei prezzi delle bollette “si è stabilmente ancorato alla fascia alta di quella banda che avevamo immaginato”, adesso però “ci avviciniamo alla primavera in cui di solito un po’ di ristoro c’è e quindi teniamo monitorata la situazione”.