San Giuliano Milanese, 29 ottobre 2024 – Quei licenziamenti comunicati “in maniera fredda e distante. Così ci sentiamo dei numeri”. Tutta l’amarezza dei lavoratori della Bystronic, multinazionale svizzera che produce macchine per l’automazione industriale e ha annunciato la totale chiusura degli stabilimenti di San Giuliano e Pieve Emanuele, dove operano 150 persone, è esplosa ieri sera, lunedì 28 ottobre, in occasione di un consiglio comunale aperto che la classe politica di San Giuliano ha deciso di dedicare proprio a questo tema. La seduta è stata preceduta da un corteo con striscioni e fumogeni: al grido di “dignità, dignità”, i lavoratori hanno attraversato le strade di San Giuliano, dal piazzale del cimitero fino all’aula consiliare, per sensibilizzare l’opinione pubblica.
“In maniera del tutto inaspettata, ci troviamo a vivere una separazione che mai avremmo immaginato. Ci sentiamo trattati come numeri”, ha detto una dipendente dell’azienda, Giorgia Casini, facendosi portavoce dello stato d’animo di tutti i colleghi. Il segretario milanese della Fiom Cgil Giovanni Ranzini, che sta seguendo la vicenda, ha rimarcato come Bystronic abbia deciso di procedere a chiusure e licenziamenti “per una mera strategia economica. Parliamo infatti di un’azienda in utile, che non ha mai fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, né ha dato segnali di crisi”.
La classe politica di San Giuliano nella sua interezza, insieme ai rappresentanti di Città Metropolitana e Regione Lombardia, ha espresso solidarietà ai lavoratori, confermando che farà quanto in suo potere per cercare di aprire un confronto con l’azienda. Presenti a loro volta alla serata, i referenti di Afol (Agenzia per la formazione e il lavoro) hanno annunciato che affiancheranno il personale di Bystronic nei percorsi di ricollocamento professionale.