ALESSANDRA ZANARDI
Economia

Bystronic, fumata nera: l’azienda vuole chiudere i due stabilimenti milanesi

Incontro in Assolombarda tra Fiom Cgil e vertici della multinazionale. Ribadita la decisione di cessare le attività a San Giuliano e Pieve Emanuele

Bystronic, fumata nera. L’azienda vuole chiudere

Incontro in Assolombarda tra Fiom Cgil e vertici della multinazionale. Ribadita la decisione di cessare le attività a San Giuliano e Pieve Emanuele.

Si è concluso con una fumata nera l’incontro di ieri in Assolombarda tra la Fiom Cgil e i vertici della Bystronic, multinazionale specializzata nella produzione di macchine di automazione industriale che la settimana scorsa ha annunciato la decisione di chiudere i due stabilimenti di San Giuliano e Pieve Emanuele, dove lavorano nel complesso 150 persone.

"Purtroppo l’azienda ha confermato la volontà di cessare l’attività nei due siti del Milanese - spiega Giovanni Ranzini, segretario della Fiom Cgil Milano -. La decisione è stata motivata con un calo di fatturato e di commesse, che rende necessari dei tagli a livello di gruppo. Abbiamo proposto delle alternative, come il ricorso agli ammortizzatori sociali, ma non hanno voluto sentire ragioni".

Si infrangono così le pur fievoli speranze dei lavoratori. Adesso all’orizzonte si profilano i licenziamenti collettivi. Nel frattempo i lavoratori continueranno a manifestare tutto il loro dissenso. Come hanno fatto ieri, in concomitanza con l’incontro tra sindacati e azienda, davanti alla sede di Assolombarda, in via Pantano. È qui che il personale ha organizzato un presidio con striscioni e slogan di protesta, anche con l’obiettivo d’informare e sensibilizzare l’opinione pubblica. Presenti sul posto, per manifestare la loro solidarietà, il sindaco di San Giuliano Marco Segala e l’assessore alle attività produttive Alfio Catania.

"Speravamo in un epilogo diverso, invece a quanto pare l’azienda resta ferma nelle sue decisioni - sono le parole del sindaco -. Per quanto possibile, cercheremo di dare voce ai lavoratori e rendere visibile la loro situazione. Ci adopereremo affinché gli enti superiori, a partire dalla Regione, s’interessino a loro volta della vicenda".

Famiglie monoreddito; persone troppo giovani per la pensione ma al tempo stesso vecchie per il mondo del lavoro; giovani che contavano sulla continuità di uno stipendio per coltivare i loro desideri: sono svariate le situazioni che si riscontrano fra i 150 operai e impiegati, tra i quali sono ora palpabili delusione e amarezza. Nella giornata di oggi verrà organizzata un’assemblea sindacale per informare dell’esito della trattativa anche coloro che non erano presenti in via Pantano.