Carpiano, 7 aprile 2025 – Preoccupati per il loro futuro, nella giornata di oggi, 7 aprile 2025, i lavoratori della Geodis di Carpiano hanno protestato, con uno sciopero e un presidio davanti ai cancelli dell’azienda, per accendere i riflettori sull’ennesima crisi occupazionale del Milanese.

La chiusura
Geodis Italia ha annunciato la chiusura del proprio magazzino di Carpiano, dove attualmente lavorano 95 persone, 80 magazzinieri e 15 impiegati. La decisione fa seguito alla scelta della committente Amazon di trasferire le attività sul fornitore Ceva Logistics di Somaglia, nel basso Lodigiano.

Una doccia fredda per i lavoratori di Carpiano, per lo più di origine straniera, molti con carichi familiari sulle spalle. “In barba alla clausola di salvaguardia, che prevede, in caso di cambi d’appalto, che i lavoratori della ditta uscente vengano assorbiti da quella subentrante, qui si cancella il futuro d’intere famiglie – afferma Davide Contu, funzionario della Filt Cigl Milano, che sta seguendo la vertenza -. Speriamo nell’apertura di un confronto; in caso contrario, siamo pronti a nuove mobilitazioni”.
Richieste dei sindacati e prospettive future
Ulteriori proteste potrebbero dunque far seguito a quella di oggi, organizzata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti. Le tre sigle sindacali auspicano un aiuto da parte delle istituzioni, locali e regionali, per aprire un tavolo di trattative e fermare una scelta fortemente penalizzante per il territorio e il suo tessuto sociale. Se non si troverà una soluzione, a luglio lo stabilimento di via Aldo Moro chiuderà i battenti.
La posizione di Amazon
“Abbiamo fiducia nei nostri fornitori di servizi – è la replica di Amazon - e nel fatto che Geodis fornirà ai propri dipendenti una serie di opzioni, a partire dall'offerta di ruoli analoghi sul territorio, ove possibile, nonché attivando gli appositi ammortizzatori sociali. La decisione di Amazon di interrompere i rapporti col sito Geodis di Carpiano si basa su considerazioni commerciali, a seguito di un'approfondita valutazione della nostra rete logistica, in risposta all'evoluzione dei requisiti operativi”.