Le case difficili da vendere perfino a Milano? Trilocali ai piani bassi e in classe G

Il capoluogo meneghino si conferma comunque un mercato a sé stante: è la città dove i tempi dell’invenduto sono più brevi, con immobili che rimangono sul mercato mediamente non oltre i 5,6 mesi. Ed è l’unica realtà in cui i prezzi dell’invenduto sono più bassi rispetto a quelli medi

Casa

Milano – Quali sono le case “difficili”? Ci sono degli elementi distintivi comuni alle case che rimangono più a lungo sul mercato? E qual l’età media dell’invenduto nelle grandi città? Lo rivela l’ultima analisi di Immobiliare.it Insights, proptech company del gruppo di Immobiliare.it, che ha scoperto che, in gran parte delle città esaminate, l’identikit della casa che fatica di più a uscire dal mercato è un trilocale, ubicato ai piani più bassi - pian terreno o primo piano - e in classe energetica G, la meno performante tra quelle disponibili. Tali caratteristiche dell’invenduto sono condivise da 6 grandi città italiane, compresa Milano. In città il Time on market si mantiene al di sotto dei 6 mesi: Milano, è dunque la città dove i tempi dell’invenduto sono più brevi, con immobili che rimangono sul mercato mediamente non oltre i 5,6 mesi.

"Tra tutti questi dati ce ne sono due che più di tutti devono richiamare la nostra attenzione - afferma Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it – Il primo è che gli immobili che rimangono più a lungo sul mercato sono quasi ovunque quelli nelle classi energetiche più basse, pur essendo anche quelli meno costosi. Questo perché oggi l’utente medio è sempre più selettivo, e considera la classe energetica come una caratteristica sempre più importante quando è alla ricerca di una nuova casa. Il secondo aspetto che risalta è il dinamismo di Milano, che si conferma una volta di più la città italiana in cui la domanda incontra più facilmente l’offerta”.

Quasi ovunque, i prezzi dell’invenduto sono più alti rispetto ai prezzi medi degli immobili della relativa città. Un caso a sé stante è rappresentato, come spesso accade, da Milano: il capoluogo meneghino è infatti l’unico tra i grandi centri dove i prezzi dell’invenduto sono più bassi rispetto a quelli medi della città: nello specifico, si evidenzia una differenza di 385 euro/mq.