Milano, 4 luglio 2024 – L’unico dato positivo arriva dal settore del commercio, che vede il ricorso alla cassa integrazione calare del 47% a Milano e del 43% in Lombardia. Per il resto i segnali, che emergono dal quinto rapporto della Uil Milano e Lombardia sugli ammortizzatori sociali, sono allarmanti. Nei primi cinque mesi dell’anno 11.077 lavoratori nella Città metropolitana di Milano hanno usufruito della cassa integrazione, per periodi più o meno lunghi e con modulazioni più o meno impattanti sullo stipendio mensile.
Un totale di 47.196 considerando tutto il territorio lombardo. Numeri da record nell’edilizia (+98,3% a Milano) anche per effetto del “raffreddamento“ del settore dopo gli anni d’oro dei bonus, che hanno fatto gonfiare la bolla. Anche nell’industria si registrano incrementi del 10,5% a Milano e del 29,2% in Lombardia, mentre l’unico settore in controtendeza è il commercio.
Segnale da non sottovalutare
“L’aumento delle richieste di cassa integrazione nei primi cinque mesi del 2024 – evidenzia il segretario confederale Uil Lombardia Salvatore Monteduro – è un segnale che non possiamo ignorare. Sebbene principalmente legato alla cassa integrazione ordinaria, l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2023 mostra che le difficoltà economiche stanno colpendo duramente i settori dell’industria e dell’edilizia".
Nel mese di maggio, rispetto allo stesso periodo del 2023 la Cig ha fatto registrare a Milano un +35% con 2.071.616 ore. Aumento che è ancora più significativo nell’intera Lombardia con un +49,8% per un totale di 8.637.668, a fronte di una media italiana che segna un +41,2% con 46.388.596 ore. Tra gennaio e maggio gli incrementi a Milano sono stati del +5,1% (9.415.528 ore) in Lombardia del +26,5% (40.116.520 ore) mentre sul territorio nazionale del 21,3% (216.182.830 ore).
"Le province di Bergamo, Sondrio e altre ancora registrano aumenti impressionanti – prosegue Monteduro – richiedendo un monitoraggio attento e interventi mirati. I nuclei di crisi territoriali rappresentano uno strumento in grado di aiutare a prevenire ed anticipare le crisi aziendali e pianificare misure di sostegno per aziende e lavoratori. Credo che questi tavoli siano essenziali per gestire le crisi e promuovere politiche attive che riqualifichino i lavoratori, adeguandoli alle nuove competenze richieste dalla transizione digitale e green".
Inversione di rotta
Una doccia fredda, con segnali di crisi dopo mesi di ripresa occupazionale che si possono leggere anche dal calo dei contratti a termine. La Uil Lombardia, intanto, rilancia la campagna per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, dopo l’aumento delle denunce e il tragico bilancio dei decessi.
"Vogliamo che il profitto, venga messo da parte e si investa in formazione, assistenza e maggiori controlli e sanzioni – spiega il segretario generale della Uil Milano e Lombardia, Enrico Vizza –. Alle aziende e agli imprenditori onesti che investono sulla sicurezza chiediamo di scendere in campo con noi per raggiungere l’obiettivo di zero morti. Ai sindaci chiediamo un maggiore impegno anche attraverso la polizia locale. Ogni azione per evitare infortuni sul lavoro va messa in campo".