
Fuorisalone del Mobile Università Statale
Milano – Inutile negarlo, anche se le aziende sfoggiano ottimismo (c’è un calo contenuto del fatturato della filiera legno-arredo nel 2024 con un -2,9% sul 2023) l’incubo dazi Usa su tutti i prodotti europei segna questa edizione del Salone del Mobile che apre domani, sino al 13 aprile, a Fiera Milano Rho. “In questa situazione siamo pronti a lavorare con ancora più energia per trovare altri mercati”, sottolinea Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, alla vigilia del taglio del nastro. “Molto più di altre filiere, siamo fortunati ad avere saputo costruire negli anni uno strumento di politica industriale potente e insostituibile come il Salone che ci consente di accorciare le distanze con il resto del mondo, perché il mondo viene da noi”.
Certo, ragiona ancora Feltrin, “l’auspicio è che si eviti lo scenario peggiore, ovvero quello di una prova muscolare in cui a farne le spese sarebbero entrambe le economie, Europa e Usa. Ma voglio provare a intravedere qualcosa di positivo in una situazione tanto complessa. L’Europa ha l’occasione di agire con compattezza e determinazione, come sottolineato anche dal presidente Mattarella, in difesa del mondo produttivo”. In uno scenario complesso come quello attuale, conferma la presidente del Salone del Mobile Maria Porro, “quest’anno ci siamo impegnati più di prima per attrarre operatori da mercati consolidati ed emergenti”. Quelli più promettenti sono India, Messico, Brasile, Turchia, Arabia Saudita e i Paesi del Golfo.
Milano si prepara a diventare per una settimana la capitale mondiale del design e ad accogliere i visitatori internazionali. In Fiera, edizione numero 63, con 2.100 espositori da 37 Paesi, 168 nuovi brand e un ospite d’onore, il premio Oscar Paolo Sorrentino, protagonista dell’installazione “La dolce attesa“, un racconto fatto di immagini, suoni e respiri che ci ricorda che l’attesa è un sentimento universale. E in città: nell’anno della Biennale della luce, la luce ispira due progetti speciali del programma culturale. Fra questi “Library of light“ dell’artista britannica Es Devlin (ieri inaugurata) nel Cortile d’onore della Pinacoteca, e Robert Wilson, “Mother“ al Museo della Pietà Rondanini. A Wilson è stata affidata la regia della serata inaugurale della Scala (“The Night Before. Object Chairs Opera“), stasera, con Marina Rebeka. Serata che come da tradizione anticipa il taglio del nastro del Salone del Mobile.
Milano sotto i riflettori. C’è una crescita – tra gennaio e marzo – del 10% delle ricerche di soggiorno in città. L’identikit del turista? Sarà principalmente statunitense, in coppia e con una permanenza media di due notti. Lo rileva il report The Next, osservatorio nato dalla partnership tra Global Blue, leader nel Tax Free Shopping, e Lybra Tech, azienda italiana specializzata in soluzioni tecnologiche basate sui big data per destinazioni turistiche, aziende ed hotel. La polemica sul “caro alberghi” è un copione che si ripete ogni anno ma la ricettività e il tasso d’occupazione negli alberghi nei giorni del Salone del Mobile, a Milano città, raggiungerà il picco mercoledì con l’83,9%. Secondo le stime del Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza è di 278 milioni di euro l’indotto per Milano e la area vasta da parte del Salone del Mobile. Il 73% del totale, con un incremento del 5,8% sul 2024, è grazie alla spesa turistica degli stranieri con 202,1 milioni di euro. Mentre è di 75,9 milioni di euro, in calo del 9,7%, la quota di spesa degli italiani. L’incremento dell’indotto è dell’1,1% sul 2024 e anche i visitatori al Salone sono stimati in crescita dell’1,1%: 320.870 per il 64,1% italiani e il 35,9% stranieri. La spesa turistica pro capite è di 275,5 euro. Nell’indotto per il Salone del Mobile 2025 l’alloggio, con oltre il 41,4%, è la voce di spesa più importante seguita dalla ristorazione (30,4%), dallo shopping (23,6%) e dal costo dei biglietti (4,6%).