Milano – Sono stati pubblicati i nuovi patti parasociali relativi a Fininvest sottoscritti dai cinque figli di Silvio Berlusconi.
Due accordi
I patti sono due: uno tra Marina e Piersilvio “avente lo scopo, tra l'altro, di disciplinare l'esercizio congiunto di un'influenza dominante” su Fininvest "tramite l'esercizio del diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie” e un altro, esteso anche a Barbara, Eleonora e Luigi, che porterà alla modifica dello statuto della holding, con l'obbligo, tra l'altro, di distribuire almeno il 50% dell'utile in cedola, di stabilire un periodo di lock-up di 5 anni sulle quote e diritti di covendita.
Marina e Piersilvio
Il patto parasociale tra Marina e Piersilvio Berlusconi, relativo alle rispettive partecipazioni in Fininvest, di cui detengono il 29,1% del capitale a testa, ha lo scopo di disciplinare “l'esercizio congiunto di un'influenza dominante" sulla holding “tramite l'esercizio del diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie”. L'accordo, si legge nel testo, è a “tempo indeterminato, salvo il diritto di recesso con preavviso di almeno 6 mesi” ma si risolverà “immediatamente” in caso di mancato accordo sul voto in assemblea. L'intesa prevede inoltre che per tutta la durata del patto le parti si impegnano a non porre in essere comportamenti “che facciano sorgere a carico dell'altra parte l'obbligo di promuovere, individualmente o in via solidale, un'offerta pubblica di acquisto, tra l'altro, sulle azioni di Ame (Mondadori, ndr)”. Nel patto si sottolinea come nessuno dei cinque figli di Silvio Berlusconi abbia il “controllo esclusivo e solitario” nonché l’”esercizio di attività di direzione e coordinamento” su Fininvest.
Gli altri figli
Il patto parasociale tra tutti e cinque i figli di Silvio Berlusconi che detengono congiuntamente il controllo totalitario della holding prevede invece “impegni e obblighi” sulla modifica dello statuto di Fininvest e l'integrazione degli organi sociali che dovranno essere assunte dalla prima assemblea straordinaria e ordinaria della holding, la cui riunione è prevista “entro e non oltre il 30 novembre 2023”. Tra questi, distribuzione di almeno il 50% dell'utile di esercizio sotto forma di dividendo, maggioranze qualificate per alcune modifiche statutarie, un periodo di lock-up di cinque anni sulle quote in Fininvest, diritto di 'trascinamento’ e di covendita in caso di offerta su una quota superiore al 50% del capitale, nuove norme per la nomina del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale.
Il ‘rappresentante comune’
L'intesa prevede anche la nomina di un “rappresentante comune" al quale “verranno fornite istruzioni” al fine ”dell'esercizio dei diritti sociali” da parte delle holding che detengono azioni Fininvest (Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava) di cui i figli sono diventati comproprietari in seguito alla morte di Silvio Berlusconi e nelle quali è custodito il 61,21% di Fininvest (holding che controlla Mfe e Mondadori, oltre ad avere una rossa partecipazione in Mediolanum).