Milano, 20 novembre 2024 – “Per il prossimo quinquennio il Gruppo Fnm Spa si propone come un punto di riferimento per la promozione dello sviluppo e della competitività dei territori, rafforzando la propria strategia su due pilastri fondamentali: la mobilità sostenibile e l’energia rinnovabile”.
Questo è quanto si legge nella nota con la quale il Gruppo che controlla Trenord, è titolare della concessione della Milano-Serravalle ed è a sua volta partecipato dalla Regione Lombardia (che ne detiene il 57,6% del capitale), ha annunciato l’approvazione del piano strategico per il periodo compreso tra il 2024 e il 2029.
Traguardi da tagliare
L’obiettivo è “consolidare un polo per la mobilità integrata e multimodale” con “particolare attenzione alla Lombardia” e contribuire alla transizione energetica, “diventando un operatore di riferimento nella produzione di energia fotovoltaica ed eolica oltre che nello sviluppo dell’offerta di idrogeno per supportare le reti di trasporto”. Ma non solo.
Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di anidride carbonica “l’obiettivo è legato agli autobus, nello specifico al processo di miglioramento degli autobus – ha spiegato il direttore finanziario di Fnm, Eugenio Giavatto –. Per quanto riguarda, invece, le emissioni indirette date dalla catena del valore, ci riferiamo al reporting delle emissioni degli appaltatori sulla parte infrastrutturali in modo da identificare i consumi della filiera”.
Ok agli investimenti
Propositi, quelli di Fnm, supportati anche dai dati vagliati e approvati ieri dal Consiglio di amministrazione della Spa della mobilità integrata, che per il quinquennio già menzionato prevede investimenti lordi per un ammontare di 1,3 miliardi di euro, dei quali circa 1 miliardo destinato alla mobilità sostenibile e i restanti 300 milioni all’energia rinnovabile. Queste le due macrovoci del piano.
“La riallocazione degli investimenti verso segmenti a maggiore redditività, quali autostrade ed energia – si legge nella nota diramata ieri pomeriggio dal Gruppo –, sosterrà la crescita dei ricavi dai 618 milioni di euro del 2023 a circa 850 milioni nel 2029, con una crescita media annua del 5%, e dell’ebitda da 211 a 320 milioni nel 2029. L’utile netto del periodo – si legge sempre nella stessa nota – si attesterà su un valore medio annuo di 60-65 milioni di euro, in calo rispetto agli 80,9 milioni del 2023 – un anno di esercizio che includeva poste positive straordinarie di Trenord –, in ragione principalmente degli ammortamenti crescenti e del maggior costo del debito legato al rifinanziamento del bond in scadenza a ottobre 2026. Il dividendo si attesterà tra un minimo di 2,3, in linea con gli ultimi due anni, e un massimo di 3,2 centesimi ad azione mentre l’indebitamento finanziario netto rettificato salirà da 643 milioni a circa un miliardo, con un rapporto con l’ebitda che si manterrà in area 3-3,5 volte”.