Milano, 12 febbraio 2024 – Nata nel 1966 a Rotterdam, città olandese che ospita uno dei porti commerciali più importanti al mondo, si è ingrandita fino a contare su oltre 40 sedi nel mondo. Vitol, la società originaria dei Paesi Bassi che ha raggiunto un’intesa per l’acquisizione del 35% della Saras della famiglia Moratti, è uno dei player chiave nel mercato internazionale della distribuzione e del commercio di energia, petrolio e altre materie prime.
Il fatturato
Vitol, al 2018, ultimo dato disponibile, fatturava 231 miliardi di dollari. Si tratta di una società privata che appartiene in modo significativo a una parte dei suoi 1.365 dipendenti, ai quali – secondo un report del Financial Times – nel 2015 avrebbe distribuito dividendi per 1,2 miliardi di dollari.
Le materie prime trattate
Oltre al core business di partenza, rappresentato dagli scambi di petrolio ed energia, Vitol tratta una serie di altre risorse: carbone, gas naturale, etanolo, metanolo, benzina, GNL, GPL, nafta, bitume, oli base, emissioni di carbonio.
Movimenti e clienti
Vitol movimenta oltre sette milioni di barili al giorno di greggio e prodotti e, in qualsiasi momento, può contare su una flotta di 250 navi che trasportano i suoi carichi. Fra i clienti di Vitol ci sono compagnie petrolifere nazionali, multinazionali, aziende industriali e chimiche leader e le più grandi compagnie aeree del mondo.
Altre cifre
Alcuni numeri illustrano la potenza – e la capacità di incidere sui mercati – della società olandese, nonostante il suo nome non sia noto al grande pubblico, al contrario di soggetti analoghi.
Vitol dispone di circa 18 milioni di metri cubi per lo stoccaggio di materie prime, diffusi in sei continenti, può raffinare 480mila barili al giorno di greggio e si appoggia a 5.000 stazioni di servizio fra Africa, Australia, Asia ed Europa.
Nel 2022 – secondo l’agenzia Reuters – ha venduto oltre 7 milioni di barili di greggio al giorno (su un consumo globale di 100 milioni) e 13 milioni di tonnellate di gas liquefatto, materia prima le cui quotazioni, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, raggiunsero livelli mai toccati.
Accuse e vicende giudiziarie
Vitol, negli anni, è balzata agli onori della cronaca anche per alcune vicende che hanno rischiato di offuscarne l’immagine. Nel 2001 l’Observer rivelò che il gruppo olandese aveva pagato un milioni di dollari alla Tigre Arkan, il criminale di guerra serbo a capo di una milizia paramilitare responsabile del massacro di migliaia di persone durante le guerre nell’ex Jugoslavia. Il compenso sarebbe stato riconosciuto per aver fatto mediatore nell’accordo con una compagnia petrolifera serba. Un’accusa che Vitol ha sempre respinto, negando qualsiasi contatto con Arkan.
L’azienda, invece, ha riconosciuto la sua responsabilità in tribunale a New York quando venne accusata di aver aggirato il programma Oil for Food promosso dalle Nazioni Unite durante la guerra del golfo. In quell’occasione Vitol pagò un “risarcimento” di 17,5 milioni di dollari.