Milano – L’intelligenza artificiale sbarca in farmacia e lo fa non solo per vendere pillole, ma anche per predire che effetti avranno sui malati. La tecnologia capace di prendere decisioni strategiche analizzando i dati delle richieste e delle consegne ai pazienti e i trend del mercato. CompuGroup Medical, la più grande azienda italiana di sanità elettronica, sede a Milano, accelera la trasformazione dietro al bancone. I ricercatori di Cgm hanno svelato il nuovo sistema, Pharmasuite, al Cosmofarma, la fiera di settore a Bologna. Una sola interfaccia digitale per gestire ricette, vendita di medicine, parafarmaci e altri prodotti, tenendo monitorati magazzino, ordini, richieste e prospettive. Un sistema capace anche di fare (ragionevoli) previsioni in base alla storia e alle stagioni e di gestire la nuova frontiera dei vecchi negozi di paese: la telemedicina. Il computer infatti sarà anche in grado di programmare esami clinici, prenotazioni e referti.
Un progetto che punta ad accompagnare l’evoluzione di un business tradizionale che è destinato a espandersi per la carenza di medici e il progressivo spopolarsi degli ambulatori, specie in provincia, dove i giovani sono meno invogliati a trasferirsi. Già nel corso del 2023, secondo dati della Regione, in Lombardia le prestazioni non legate ai semplici medicinali erogate nelle botteghe del territorio sono state 110mila, per una crescita del 40%.
L’idea della multinazionale ora è quella di dare risposte ai dubbi dei pazienti, o quantomeno di offrire elementi di riflessione ai dottori che rispondono alle domande di chi prende pastiglie e sciroppi. CompuGrouop ha collegato al sistema AskStella, un assistente virtuale che sfrutta proprio l’intelligenza artificiale generativa per supportare il farmacista nei consigli. Il sistema informatico infatti aiuta infatti nella ricerca nell’interpretazione delle informazioni sui medicinali: quando vanno presi, in che modo, quali possono essere gli effetti indesiderati e le interazioni tra sostanze e stili di vita. Così il sistema è capace, in sostanza, di leggere e spiegare i "bugiardini", interpretandoli sulla base di sintomi e situazioni tipiche, sempre sotto il controllo degli esperti.
"Puntiamo a seguire l’evoluzione delle farmacie verso la digitalizzazione – dice Alessandro Avezza, vicepresidente Italia dell’azienda che ha il quartier generale in foro Buonaparte – l’obiettivo è garantire efficienza e un beneficio concreto al professionista senza stravolgerne il lavoro". Ggm Italia è parte di un colosso con un fatturato di 1,1 miliardi di euro e quasi 10mila dipendenti, con attività in 60 Paesi del mondo.