MANUELA MARZIANI
Economia

Contratti di lavoro, il manager spiazza tutti: “Ragazzi svogliati? No, imprese irrispettose”

Nicola Lamberti, fondatore di Planeat.eco in controtendenza: “Il reddito di cittadinanza un falso problema, servono salari dignitosi e turni sostenibili"

Pochi candidati per i posti disponibili nel settore della ristorazione e del turismo nel Pavese. Si cercano 420 lavoratori stagionali: il 40,7% delle offerte rimane senza risposta. "È un falso problema – sostiene l’imprenditore Nicola Lamberti, ex sindaco di Borgarello e fondatore di Planeat.eco che punta a rivoluzionare la spesa combattendo gli sprechi alimentari e titolare dello Zero&Café Bistrot di Pavia – Ciclicamente, con arrivo di stagione estiva e maggior lavoro per ristorazione e turismo, molti imprenditori lamentano le difficoltà a trovare personale. Le motivazioni sono sempre le stesse: i giovani non hanno voglia di fare sacrifici, non vogliono lavorare nel weekend, il reddito di cittadinanza spinge le persone a stare a casa sul divano...".

E non è così?

"Credo che le ragioni che hanno reso il lavoro nel settore così poco appetibile abbiano molto più a che fare con le condizioni contrattuali e salariali irregolari nonché con l’assenza di un clima rispettoso che spesso permea questi ambienti di lavoro".

Lei impiega circa 60 dipendenti nelle sue attività (tra produzione e somministrazione), come fa a trovarli?

"Quando assumiamo una persona, proponiamo contratti regolari. L’obiettivo è gestire al meglio gli orari e il numero di persone necessarie per evitare straordinari che, anche se pagati correttamente, assorbono tempo alla vita della persona logorandola e portandola a licenziarsi per cercare alternative. Cerchiamo di gestire le turnazioni in modo tale da permettere ai nostri collaboratori di avere sempre due giorni di riposo che possano anche cadere nel weekend per organizzare al meglio il privato, famiglia e tempo libero. In questo modo i lavoratori si trovano: pagandoli e trattandoli dignitosamente. Noi puntiamo sui giovani, assumendoli, formandoli e pagandoli in modo corretto".

Lei ha deciso di non concentrare il proprio modello imprenditoriale sui guadagni immediati, ma di porre maggiore attenzione sul lungo periodo.

"L’apparente rinuncia a una percentuale degli utili creerà una stabilizzazione del modello in grado di assicurare un accrescimento del valore complessivo del sistema e un soddisfacimento maggiore anche di coloro che vi hanno preso parte. Assumere una persona che ha difficoltà a entrare o rientrare nel mondo del lavoro – come possono essere una donna in gravidanza, la madre di un bambino piccolo, una persona che sta scontando la propria pena in carcere e cerca un’opportunità di riscatto, un migrante approdato in Italia dopo aver affrontato uno spaventoso viaggio in mare nella speranza di poter avere un futuro migliore – genera un valore per la società molto più alto di quello che potenzialmente viene dall’assunzione di una persona che, a parità di competenze e capacità, non ha mai vissuto situazioni di difficoltà o di estremo disagio".