Melzo (Milano) – Una delibera di Giunta regionale fissa il perimetro e accende il semaforo verde. Fra Melzo, Segrate, Pioltello e Vignate il ‘quadrilatero dei tir’, trainato dal colosso del trasporto intermodale Sogemar-Contship a Melzo.
Un passo avanti verso la definitiva istituzione della zona logistica semplificata (Zls) ‘Porto e retroporto di Genova’, già prevista dal Decreto Genova del 2018 e che garantirà maglie autorizzative più larghe ai futuri insediamenti del settore trasporti e movimento merci. La delibera del Pirellone recepisce legge nazionale e decreti attuativi, fissa la vocazione al settore trasporti e logistica di un’ampia porzione di est Milanese fra ferrovia, nuove autostrade e grandi provinciali e riproduce su cartine le aree interessate. Il prossimo passo sarà la trasmissione della proposta di perimetrazione alla Regione Liguria, affinché la integri nel proprio piano di sviluppo strategico regionale in vista del definitivo passaggio in presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Un passaggio fondamentale - per l’assessore regionale Claudia Maria Terzi - e molto atteso dagli operatori del settore. Permetterà una pianificazione strategica di sviluppo in un settore chiave. L’istituzione della zona logistica semplificata ha infatti l’obiettivo di favorire il traffico merci ferroviario quanto la capacità di interscambio ferro-gomma-acqua”. Nelle aree designate le imprese e attività di logistica “compatibili e ammissibili” potranno beneficiare di iter autorizzativi più snelli, semplificazioni amministrative e agevolazioni fiscali. “Una grande opportunità - così ancora Terzi - per stimolare l’economia regionale e creare un ambiente favorevole agli investimenti”.
L’istituzione delle Zsl risale al 2018 e al Decreto Genova, che, all’articolo 7, stabiliva il riconoscimento di una vasta zona logistica semplificata ‘Porto e retroporto di Genova’ da Genova sino a Milano Smistamento e Melzo. Un’istituzione che, in zona, aprì un dibattito su pro e contro ancora oggi in corso. Su un fronte le prospettive occupazionali, la possibilità di intervenire su aree industriali dismesse e l’opportunità di attrarre investitori. Sull’altro il tributo ambientale: entro pochi anni la presenza di mezzi pesanti sulle strade è destinata, su carta, a quintuplicarsi.