STEFANIA CONSENTI
Economia

Il Salone del Mobile 2025, tra design e arte con Sorrentino e la Pietà Rondanini: “Non solo business, ma cultura”

Presentata l’edizione numero 63 dall’8 al 13 aprile: 700 firme per 148 marchi e duemila espositori. Il regista partenopeo ha realizzato l’installazione “La dolce attesa”

La Pietà Rondanini di Michelangelo: Robert Wilson la “vestirà” di luce con Mother, installazione al Castello Sforzesco

La Pietà Rondanini di Michelangelo: Robert Wilson la “vestirà” di luce con Mother, installazione al Castello Sforzesco

Milano – “L’attesa è angoscia, la dolce attesa è un viaggio, che stordisce, ipnotizza”. Il premio Oscar Paolo Sorrentino firma per il Salone del Mobile di Milano un’installazione dedicata a un sentimento universale, uno spazio atemporale, un ponte invisibile tra presente e futuro. E continua la liason fra il Salone e il cinema, l’anno scorso era stato il turno di David Lynch. Non poteva esserci un migliore biglietto da visita per questa 63esima edizione, dall’8 al 13 aprile, a FieraMilano Rho, duemila espositori (38% dall’estero), 148 brand fra nuovi debutti e ritorni, e un SaloneSatellite più fresco che mai con 700 designer under 35 e 20 scuole internazionali.

Il progetto-installazione “La dolce attesa" del regista partenopeo, (che ricreerà una sala d’attesa, con una poltrona mobile che attraverserà lo spazio sino al Cuore), accoglierà in fiera i visitatori all’ingresso dei padiglioni 22-24. Sorrentino ha scelto di affidarsi al contributo di Margherita Palli, scenografa, quarant’anni di carriera, una lunga collaborazione con il regista Luca Ronconi per il quale ha realizzato le scenografie di oltre sessanta spettacoli in Italia e nel mondo, dalla Biennale di Venezia al Piccolo Teatro di Milano. “L’idea è stata di smantellare quelli che sono gli stilemi dell’attesa classica e di creare un luogo dove l’attesa viene ingannata - ha spiegato il regista in un audio trasmesso durante la conferenza stampa di presentazione del Salone -, una sala che non ci costringe a stare fermi su una sedia ma che ci fa invece viaggiare, con un totem centrale che con un gioco di luci ci fa dimenticare perché siamo lì e ci distrae”.

“Sorrentino ha voluto affrontare il tema dell’attesa come una sua urgenza – aggiunge Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano –. E siamo contenti che l’abbia fatto per noi. Possiamo aprire prospettive rispetto ai luoghi dell’attesa che noi dobbiamo arredare, come gli aeroporti, ma anche le sale di attesa mediche, e l’arredo può fare la differenza, in casa tutto ha una funzione ma che funzione può avere l’arredamento in una sala di attesa? Le aziende si pongono questa domanda, che non riguarda solo la forma ma anche l’aspetto emotivo degli spazi. Lo sguardo di Sorrentino ci aprirà nuove prospettive”.

Si parla di “design della cura”, la nuova frontiera della progettazione, perché ha a che fare con il benessere delle persone. Il programma culturale è di altissimo livello. E nell’anno di Euroluce Robert Wilson “vestirà” di luce la “Pietà" Rondanini, con Mother, installazione al Castello Sforzesco. Un dialogo diviso “tra un sentimento di timore reverenziale e l’altro di ammirato stupore”, lo stesso che ognuno di noi prova davanti all’incompiuto e ultimo capolavoro di Michelangelo (Buonarroti vi lavorò sino agli ultimi giorni della sua vita, nel 1564). Allo spettacolo si uniranno le note dello Stabat Mater del compositore estone Arvo Pärt.

Infine, terza installazione(padiglioni 13-15): un invito alla scoperta di Villa Héritage, visionario progetto di interni a firma di Pierre-Yves Rochon, architetto francese autore tra gli ‘indirizzi’ più esclusivi dell’ospitalità internazionale, non ultimo il Waldorf Astoria di New York. Insomma la cultura non è la ciliegina sulla torta del Salone, per fare “più business”, ma “un fattore di crescita collettiva” in “cui crediamo” ha detto Porro.

Il sindaco Giuseppe Sala ha rimarcato quanto “Milano e il Salone del Mobile facciano parte l’una della storia dell’altro, un rapporto che si rinsalda e si rinforza di anno in anno”. Certo, è la vetrina più importante al mondo per il design, ha sottolineato Claudio Feltrin, presidente di Federlegno-Arredo, il quale al netto delle preoccupazioni per le mosse di Trump ha detto che “il 2025 va affrontato navigando a vista”. Marva Griffin, “mamma storica” del SaloneSatellite, punta in questa edizione sull’artigianato, “i giovani avranno modo di confrontarsi e tirare fuori le loro idee”. Prima edizione di The Euroluce International Lighting Forum, summit sulla luce con architetti, scienziati e fotografi; talk e tavole rotonde di Drafting Futures con alcune delle menti più brillanti del panorama contemporaneo. Inizia, insomma, il conto alla rovescia.