Milano – Fame di case. Già, ma a quale prezzo? Ccl (il Consorzio Cooperative Lavoratori vicino alle Acli e alla Cisl) e Coima Sgr (la società immobiliare che ha cambiato il volto di Porta Nuova e non solo) sono partiti da questa semplice domanda per provare a dare una risposta, almeno parziale, al bisogno di abitazioni a prezzi accessibili che è diventato “il problema’’ del capoluogo lombardo negli ultimi anni.
Il Consorzio delle coop cattoliche guidato da Alessandro Maggiori e la società fondata dal principe degli immobiliaristi milanesi Manfredi Catella sono partiti da una stima che rende bene l’idea sulla necessità di soluzioni abitative nella città della Madonnina: "Il fabbisogno abitativo della città di Milano al 2030 è stato stimato dal Piano di governo del territorio del Comune in 80mila abitazioni per 4 milioni di metri quadrati (mediamente 50 mq ad alloggio). Considerando una dimensione media degli alloggi di 80 mq, più consona a ospitare unità familiari, il fabbisogno complessivo salirebbe a 6,4 milioni di mq: se la metà di questi alloggi venissero sviluppati in edilizia residenziale sociale a un costo di 2.500 euro/mq, occorrerebbe un investimento di 8 miliardi di euro per 40 mila case".
Un investimento impensabile per il solo settore pubblico. Ccl e Coima, dunque, puntano a un nuovo modello, misto, che faccia aumentare il numero di case a canoni sociali. In che modo? L’operazione presentata da Maggioni e Catella al Politeatro di viale Lucania punta su un accordo per realizzare “fair e social housing’’. Un’operazione in due fasi. La prima prevede la realizzazione di 320 appartamenti, di cui 225 in edilizia convenzionata (3.650 euro al metro quadrato) e 95 in edilizia residenziale pubblica nell’ex scalo ferroviario Romana, dove entro il febbraio 2026 sorgerà il Villaggio olimpico con 1.700 posti letto per i Giochi invernali di Milano-Cortina che saranno utilizzati dagli atleti e, subito dopo, ospiteranno studenti.
La realizzazione dei 320 alloggi servirà ad avviare la realizzazione di progetti per costruire case a canoni sociali. Maggioni riassume così le due fasi dell’intesa: "Partiremo dall’edilizia convenzionata a 3.650 euro al mq, un valore quasi di mercato. Da questa operazione nell’ex scalo Romana saranno estratte risorse per realizzare alloggi con un canone di 150 euro al mese per un bilocale di edilizia popolare".
Catella, intanto, afferma che "contestualmente alla firma dell’accordo, Coima Sgr istituirà Coima Housing Fund, un nuovo fondo multicomparto dedicato al tema dell’abitare sostenibile che si pone un obiettivo dimensionale di oltre 400 milioni di euro, con un primo closing programmato che prevede sottoscrizioni per circa 300 milioni di euro".