LAURA LANA
Economia

"Servono i superpoteri": per salvare Siae e SM lavoratori e istituzioni lanciano l’Sos a Meloni

Cologno Monzese, ultimo consiglio comunale sulla crisi aziendale. Al Governo sarà inviato un documento sottoscritto da oltre 30 politici. "Si usi il Golden Power per bloccare ogni tentativo di delocalizzazione"

"Servono i superpoteri". Per salvare Siae e SM lavoratori e istituzioni lanciano l’Sos a Meloni

Villa Casati ha accolto lavoratori, sindacalisti ed esponenti delle istituzioni

Cologno Monzese (Milano) – "Non permetteremo che si perdano i posti di lavoro". Le intenzioni di Matteo Ruggiada e di tutti gli altri 800 lavoratori del gruppo Siae sono chiare e sono state messe nero su bianco in un documento che venerdì sera è stato sottoscritto da tutta la politica in un consiglio comunale aperto, convocato in via straordinaria a Cologno Monzese. Sedici relatori, tra rappresentanti sindacali, addetti del colosso delle telecomunicazioni ed esponenti istituzionali a vario livello.

"Oggi si è scritta una bella pagina di politica - ha commentato Mario Bresciani, consigliere comunale di Cologno e lavoratore della SM Optics, controllata di Siae -. I politici devono mettersi in prima fila per far sì che l’azienda possa uscire dalla crisi e tornare a produrre". Una crisi eplosa ormai più di un anno, anche se le radici affondano ancora più in là. Il documento è stato sottoscritto in modo trasversale da consigleiri comunali, regionali, deputati ed europarlamentari e sarà inviato al ministero del Made in Italy. Al Governo si chiede "un impegno comune per il rilancio della filiera produttiva, a partire dalla ricerca e sviluppo, di Siae Microelettronica SpA, SM Optics e SM Tecno site, lavorando affinché si possa garantire il riconoscimento del valore del marchio, dei prodotti e in particolare dei lavoratori della storica società".

Una valorizzazione della filiera tecnologica, ma anche un impegno "per scongiurare ogni forma di esubero o licenziamento collettivo, lavorando per garantire i livelli occupazionali e difendere la dignità e la qualità del lavoro degli oltre 200 addetti specializzati dichiarati esuberi, per evitare ogni tentativo di delocalizzazione forzosa e, anche attraverso lo strumento del golden power in sede di ministero delle Imprese e del Made in Italy, per salvaguardare il patrimonio industriale italiano".

A firmare il documento, dopo aver partecipato al dibattito in Villa Casati, il consigliere regionale di FdI Christian Garavaglia e il collega Pd Simone Negri, che ha parlato di "golden share del Governo per far sì che Siae non usi fondi pubblici solo per tamponare ma per rilanciare la produzione", lanciando l’idea di un documento simile anche da parte dell’aula regionale. Idea raccolta anche da Michela Palestra, consigliera regionale di Patto Civico: "In questo modo tuteliamo la credibilità politica e di quello che si progetta nella ricerca e nella produzione. L’impegno è a dare voce trasversale, anche con un documento e col lavoro della quarta commissione Attività produttive". Onorio Rosati, AVS, ricorda l’esempio di Baranzate, dove fu bloccata l’acquisizione cinese di una società di semiconduttori "attraverso l’esercizio del Golden Power per un settore considerato strategico. È un precedente a cui far riferimento per agire in questa direzione esalvaguardare i distretti". Tra i firmatari anche il parlamentare Pd Matteo Mauri ("c’è la difesa del proprio lavoro ma anche dell’azienda come patrimonio collettivo e opportunità per le nuove generazioni") e l’europarlamentare M5stelle Gaetano Pedullà ("Dobbiamo accelerare l’uso di risorse Pnrr").