ANNAMARIA LAZZARI
Economia

Trussardi, dopo la gloria il declino. Lavoratori in sciopero due ore: "Cassa finita, vogliamo certezze"

Finito il contratto di locazione della prestigiosa sede in piazza Scala, dovranno traslocare. "Nessuna prospettiva certa, chiediamo di aprire finalmente un tavolo serio e trasparente"

La manifestazione dei lavoratori Trussardi in piazza della Scala a Milano

Sciopero per due ore dei lavoratori di Trussardi nel "limbo" che ieri hanno protestato di fronte alla prestigiosa sede di piazza della Scala. Scadranno infatti il 31 dicembre gli ammortizzatori sociali per i dipendenti di Milano - "complessivamente parliamo di 54 persone in forza nella sede di Trussardi e Trs Evolution, principale licenziataria del marchio" precisa Isa Tonoli, sindacalista della Filcams Cgil di Milano, sigla che ha organizzato il presidio con la Uiltucs. Per la maison del levriero sono tempi assai difficili: attualmente controllata dal fondo di investimento quattroR, la maison ha aperto nel marzo 2023 una procedura di composizione negoziata per ristrutturare i debiti maturati e ripristinare quell’equilibrio economico dell’azienda messo a dura prova dalla pandemia, coinvolgendo la società 3X Capital di Angelo Rodolfi.

"La cassa integrazione scadrà il 31 dicembre, giorno in cui le lavoratrici e i lavoratori dovranno abbandonare la sede di Piazza della Scala, vista la scadenza imminente del contratto di locazione. Noi chiediamo di aprire un tavolo serio e trasparente, vogliamo finalmente un’interlocuzione con l’azienda per avere risposte chiare e rassicurare chi ancora non ha prospettive certe per il proprio futuro lavorativo", rimarca Tonoli. Certo i tempi d’oro del brand del levriero sono lontani.

La storia

Fondata come azienda manifatturiera di guanti a Bergamo nel 1910, Trussardi conosce il massimo successo grazie al genio dello stilista Nicola che nel 1976 esordisce con la prima collezione di prêt-à-porter femminile e poi lancia linee per uomo, bambino e per giovani, a partire dai jeans, che spopolano negli anni Ottanta, fondando una propria grammatica vestimentaria basata sull’uso di pelle e tessuti high-tech. La curva si inverte a partire dal 1999, con la scomparsa dello stilista a causa di un incidente stradale alle porte di Milano. La guida dell’azienda passa così ai due figli maggiori, Beatrice e Francesco. Quest’ultimo però nel 2003 muore, sempre a causa di un incidente d’auto.

Dopo varie vicende, nel 2019 la casa di moda passa nelle mani di QuattroR che rileva una quota di circa il 60% della maison, attraverso la costituzione di una Newco partecipata al 70% da QuattroR e da Tomaso Trussardi al 30%, che controlla l’86% della holding Finos, azionista unico di Trussardi S.p.A. La pandemia rovina il piano di rilancio. Crescono i debiti (50 milioni di euro) fino ad arrivare al marzo di quest’anno quando Trussardi ha aperto la procedura di ricomposizione della crisi al Tribunale di Milano. "Ma finora la procedura di ricomposizione della crisi non ha portato risultati", rimarca la sindacalista della Filcams Cgil.