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Giochi di ruolo, dal vivo e board games: come vive a Milano la community dei dadi

Viaggio nel mondo dei giochi di ruolo che dopo il boom degli anni Novanta adesso prova a sopravvivere in tanti modi diversi, fra web e negozi a Milano. Ecco scoperti 10 titoli di DANIELE MONACO

Dadi per giochi di ruolo

Milano, 23 novembre 2015 – Dai giochi dal vivo a quelli di carte, dalle sfide online ai vari board game di società. L’età dell’oro dei giochi di ruolo è finita da un pezzo e altri generi hanno saccheggiato a piene mani dall’immaginario del roleplaying, insidiato dalle alternative di internet: pirateria e server multiplayer in primis. Sono lontani i tempi in cui la bacheca di Avalon in via Settembrini era piena di annunci di giocatori in cerca d’autore (alias: i master). Quella storica bottega non esiste più e nelle giocherie giacciono impolverati vecchi tomi di Dungeons & Dragons. Per conoscersi e “sdadare” insieme i giovani si ritrovano per lo più sul comodo e intuitivo sito di Gdrplayers. Grazie alla localizzazione degli iscritti sulla mappa dell’Italia chiunque può contattare un altro giocatore interessato alla stessa attività, il più vicino possibile. In Lombardia spiccano a colpo d’occhio 1650 utenti, di cui la metà (800 e rotti) nella cerchia delle tangenziali di Milano. L’età media svaria spesso e volentieri daiMappa dei giocatori di ruolo dal sito di Gdr Players 25 anni in su fino agli over 35, segno d’affezione da parte di un pubblico memore delle origini. Una sorpresa ma fino a un certo punto, perché il Gdr moderno nacque negli anni Settanta ma ebbe un forte suggerimento con la formula anni Ottanta del libro-game, come Lone Wolf, narrazioni fantasy d’avventura in cui la storia prosegue a seconda dell’alternativa scelta dal lettore. Un titolo, quello citato, che ora risorge a sua volta proprio come gioco di ruolo.

GLI ANNUNCI - Un utente del ’76 scrive ad esempio: “Sono di Carugate e con un neofita stiamo cercando un gruppo per giocare a D&d. Per anni ho giocato, è una passione intramontabile!”. Il sincretismo fra modelli diversi è una soluzione tipica da parte di giocatori che per natura devono essere capaci di soluzioni creative e inattese: “Sono di Gorgonzola, ho 30 anni, ho giocato a Warhammer e faccio il master D&d con modifiche alle regole e ambientazione Warcraft”. Una passione spesso condivisa con gli amici più cari e i partner di una vita. Stefano, 35 anni, scrive: “Mi piacerebbe trovare giocatori per ‘Il richiamo di Chtulhu’, sono sempre stato giocatore ma non mi dispiacerebbe farlo da Custode. Per ora ci sarebbe mia moglie e probabilmente un amico”. Ed ecco come cambia l’approccio delle nuove leve: “Sono un ragazzo di 23 anni in zona Famagosta-Romolo, MAI avuta esperienza in GDR Cartaceo, ma parecchia nella sua forma Online (GDR by Chat e Forum). Conosco ‘bene’ Masquerade e qualcosa di Cyberpunk 2020, ma ho voglia diimparare! In ultimis.. teoricamente posso portare una bonus player, la mia fidanzata!”.

NEGOZI E GIOCHI - A Milano resistono poche “ridotte” di role players, dove accanto ai manuali si trovano mazzi di carte di Magic, il gioco in scatola di Warcraft (in arrivo il film) o il gioco di Drizzit, estratto dal fumetto nato a sua volta sul web. Contenuti che inizialmente non hanno a che vedere con l’idea di interpretare un “ruolo” ma che rimandano ad ambientazioni simili e dimostrano come la crossmedialità sia una caratteristica che ha attraversato anche questo genere, in grado di sopravvivere polimorfo secondo uno schema “analogico”. Il panorama si ripete simile sui vari scaffali dalla Bovisa a Città Studi, dal Verziere al Carrobbio.

Illustrazione di Dungeons & DragonsIn viale Romagna 50 dal 1995 c’è Davide, alias Fantamagus, una graziosa stanza colma di giochi in scatola, gadget e naturalmente giochi di ruolo. Fra i classici fantasy qui si trova la quinta edizione di D&D (foto a sinistra), pubblicata in Italia solo in inglese. Per chi fosse annoiato di fatine e goblin c’è l’ambientazione gotica-tecno-fantasy di Warhammer 40.000, ambientato nel 41esimo millennio: i giocatori saranno di volta in volta Inquisitori (con il manuale Dark Heresy in vendita a 49,95 euro), Marines, Capitani di navi stellari o persino avventurieri corrotti dediti al Male. Altra ambientazione, per adulti e poco adatta a un adolescente agli inizi, è Sine Requie (manuale base a 29,95 euro, espansioni 26,95 euro). Il 6 giugno 1944 sulle spiagge della Normandia i morti hanno iniziato a risvegliarsi e da allora il mondo è precipitato nell’Apocalisse. Ora, nel 1957, il Quarto Reich è una dittatura di follia, crudeltà e delazioni; l’Unione Sovietica è retta da un tiranno dimetallo; il Papa è diventato il capo politico dell’Italia, dove regna l’Inquisizione e i cittadini si difendono dal morbo all’interno di cittadelle fortificate come nel Medioevo.

Joker Bovisa in via Brofferio punta molto sui board games. Immancabile Pathfinder, “Ascesa dei signori delle rune” set completo (56,9 euro) che unisce gioco con carte e con dadi. Un settore, quello dei giochi in scatola, che ama farsi influenzare dal cinema o dalle fobie del momento. Lo testimoniano titoli come “Pandemia” oppure “Dead of winter”, un gioco che ammicca alla serie tv The walking dead in cui i partecipanti, da due a cinque, sono i “sopravvissuti”. Un gioco nient’affatto buonista in cui fra i partecipanti si può nascondere persino un traditore. O ancora, The winter tales, uno strategico dove si sfidano la squadra del Re d’inverno e della Regina di primavera, la cui grafica non può non rimandare con la mente all’ultimo “Alice in Wonderland”.

Una delle principali rivendite è senz’altro Giochi dei grandi in via Santa Tecla. Qui fra i “ruolabili” c’è il post apocalittico “Nameless Land”. I personaggi si muovono nel 2352, ovvero nel 300 D.D. (Dopo il "Le case della follia"Disastro, atomico ovviamente), dove le antiche leggende riemergono fra le macerie di un mondo di mutazioni genetiche in cui la tecnologia è diventata un bene raro. Fra i board games troviamo la Casa della Follia (foto a destra), una sorta di Cluedo di Cthulhu ambientato negli anni Venti. Qui l’immaginario alla Lovecraft lascia molto più spazio all’interpretazione che non al lancio di dadi e i giocatori dovranno immergersi completamente nella narrazione del Custode, per scorgere dettagli e indizi e impedire ai grandi Antichi degli abissi di prevalere nel mondo dei vivi.

COMMUNITY - L’ultima novità è Supergames, in via Santa Maria Valle. Aperto da un mese è gestito da Roberto che prova a invertire il trend e punta a creare una vera community di giocatori. “Per introdurre i neofiti organizziamo delle sessioni demo nel mio negozio – spiega -. Vorrei inoltre organizzare dei tornei tramite la nostra pagina Facebook”. Nel negozio è possibile trovare Zombicide (foto a sinistra), con tutte le cinque espansioni. Un gioco in scatola che può arrivare coinvolgere 19 partecipanti contemporaneamente e 50 personaggi non giocanti (i nemici). Il format della CoolMiniOrNot si avvale a piene mani Zombicide, la scatola del giocodella collaborazione online degli appassionati. A giugno è stato lanciato il crowdfunding per sovvenzionare la nuova versione “Black Plague” ambientata nel medioevo fantasy (un insolito, nelle consuete apocalissi zombie). Con impegni da 100 dollari in su in un mese la campagna su Kickstarter ha raggiunto la stratosferica cifra di oltre 4 milioni di dollari che verrà ripagata ai finanziatori con la consegna del gioco, apprezzato soprattutto per le dettagliate miniature (anche da dipingere) realizzate con la stampa 3D. Tra i fantasy di miniature è possibile scoprire inoltre Descent, per 2-5 partecipanti. In questo caso è possibile giocare una campagna da nove missioni. Un buon pretesto per trascorrere molte serate invernali in compagnia, con storie fatte e finite. E al tavolo c’è posto anche per il Signore Oscuro che gioca le sue carte contro i giocatori prendendo il posto del “cattivo” di turno.

LA FORMULA - Sì, perché il gioco di ruolo classico è quello che permette di interpretare un personaggio, spesso incasellato in una classe (ad esempio per D&D: guerriero, mago, chierico, ladro, paladino), o in un qualunque carattere con le sue caratteristiche di background (in Cthulhu può trattarsi di una qualsiasi figura della contemporaneità: reporter, bibliotecario, soldato, ballerina, occultista… ) e abilità (ad esempio in Warhammer: Bere alcolici, intimidire, giocare d’azzardo, pettegolezzo) determinate in base a dei valori calcolati su una scheda giocatore. Questi indicano le chance di portare a compimento un’azione in base a un lancio di dadi (normalmente ne esistono da 4, 6, 8, 10, 12 e 20 facce) e un grado di difficoltà deciso dal narratore (che nei vari giochi viene nominato Master, Custode, Demiurgo, ecc…) che regge le fila della trama. All’interno di questa i giocatori si muovono interpretando i propri personaggi.

DAL VIVO - Eppure non è tutto. Perché alcuni appassionati spingono al massimo l’aspetto interpretativo del Gioco di ruolo si alzano dal tavolo e lo trasformano in un live, ovvero un gioco dal vivo conCronache d'ombra tanto ditravestimenti a tema, location di charme e finte armi di gomma. Sono almeno due i casi da segnalare nel Milanese. Il primo è Cronache d’ombra, un gruppo che organizza eventi con cadenza periodica in luoghi come Villa Burba di Rho o il castello di Pagazzano nella Bergamasca. L’associazione si basa sulle regoledi Vampire: The Masquerade. Cresciuto come role game classico anche sull’onda di Twilight, i protagonisti sono i vampiri, discendenti di Caino, altrimenti detti Fratelli, impegnati nella Jhyad, ovvero la lotta per la supremazia. Il secondo è l’associazione Bollaverde Live, che su internet dispone di sito, forum e canali social su Facebook e Twitter. Riesce a radunare numerosi giocatori in straordinari costumi medievali e fantasy dal suggestivo effetto coreografico. In calendario ci sono già eventi in location davvero suggestive: il 13-14 febbraio a Villa Arconati a Castellazzo di Bollate; Cartoomics a marzo; al castello di Rezzanello il 9-10 aprile; al Forte Ardietti a Ponti sul Mincio e a Vialfré (Torino) il 25-28 agosto. Il tempo, per forgiare l’armatura e portare dall’arrotino lo spadone a due mani, c’è. daniele.monaco@ilgiorno.net