
Inter-Juventus, duello aereo (AFP)
Milano,18 ottobre 2015 - Una partita maschia, dura, ruvida dove la tecnica lascia spazio alla aggressività. Inter-Juventus a modo suo è stata una partita spettacolare: poche emozioni e nitide occasioni da rete ma tanto ritmo che ha reso godibile la gara per gli 80mila di San Siro (3,7 milioni di euro di incasso, record per l'impianto: il ragioniere dell'Inter ringrazia). Un dato su tutti per inquadrare lo sviluppo della gara: 6 tiri in porta (4 per la Juventus, 2 per l'Inter) e 8 cartellini gialli. Se Napoli-Fiorentina nel pomeriggio è stato uno spot del calcio italiano con due squadre che si sono affrontate a viso aperto e senza paura, Inter-Juventus è stato un brodino caldo per due squadre con diversi problemi ma che lotteranno nei piani alti fino alla fine della stagione. Perchè entrambe hanno le caratteristiche per arrivare in fondo: tanto carattere, grande forza fisica, una evidente solidità difensiva e quei guizzi di talento (Jovetic, Cuadrado) che possono incanalare le partite nel verso giusto in un lampo.
Lo 0-0 di San Siro (il secondo in tutto il campionato dopo Napoli-Carpi) è un risultato sostanzialmente giusto: l'Inter gioca meglio la prima frazione ma la sua occasione migliore (un meraviglioso tiro a giro di Brozovic) si stampa sulla traversa dopo la deviazione di Buffon. La Juventus cresce nella ripresa ma si ferma al palo con il piattone di Khedira. Ed è un pareggio che non svolta la classifica di nessuno: la Juve sale a 9 punti e annaspa nelle retrovie, l'Inter rosicchia un punto alla Fiorentina (ferma a 18) e affianca la Roma a 17 al secondo posto.
QUI INTER - Due punti in tre partite: dopo il filotto iniziale la squadra di Mancini sembra essersi un po' inceppata. A far penare è la fase offensiva che punta troppo sulla vena di Jovetic e che non vive di una manovra organica: a centrocampo non c'è un vero organizzatore di gioco e manca un uomo che leghi il reparto offensivo con il resto della squadra. Manca la spinta sugli esterni e la qualità dei cross: Icardi, lo spauracchio bianconero, è costretto a giocare sempre spalle alla porta e non può sfogare la sua grande capacità di realizzazione in area.
QUI JUVE - Se la difesa pare essere tornata quella della scorsa stagione, l'attacco invece è imbrigliato e sta ancora cercando un equilibrio, negli uomini e nelle combinazioni. Le geometrie di Pirlo e soprattutto la qualità di Tevez (uomo squadra in grado di fare il regista aggiunto) non sono state sostituite a dovere tanto che chi è arrivato in estate (Hernanes e Dybala) ha assistito alla super sfida di San Siro dalla panchina o da assoluto comprimario (entrando come quarto attaccante).
MARCHISIO - "Non è stata una partita facile. Rientravo da un infortunio ed era importante uscire da San Siro senza perdere e senza subire gol. Se guardiamo la classifica sappiamo che non abbiamo più molto tempo per recuperare. Dobbiamo trovare continuità di risultati che è stata la nostra forza negli ultimi anni. Abbiamo lo scudetto sul petto e faremo di tutto per difenderlo".
di LU. GUAZ.