Milano, 14 ottobre 2024 – Il video fa una certa impressione. Si vede una porta bianca sulla quale è stato disegnato un cartello di divieto e appena sotto si legge una scritta: “Non aprire, caduta nel vuoto”. Tutto in pennarello nero. Chi filma, però, apre la porta ed è allora che si spalanca alla vista una una tromba dell’ascensore priva di ascensore. Una galleria verticale grigia e vuota, della quale si fa fatica a vedere il fondo. Non è uno scherzo, non è un’illusione ottica. Il video è stato girato nella stazione Sant’Ambrogio della Metropolitana 4 di Milano, la metropolitana inaugurata dal sindaco Giuseppe Sala e dal ministro Matteo Salvini soltanto sabato 12 ottobre, appena due giorni fa. Che non tutto fosse ultimato si sapeva. Ma quella porta doveva essere consegnata chiusa e blindata ad Atm, la società controllata dal Comune di Milano che gestisce il trasporto pubblico cittadino. Evidentemente le aziende costruttrici della metropolitana, riunite nel Consorzio M4, non lo hanno fatto. Vi ha dovuto provvedere Atm, non appena appreso del video e della dimenticanza.
La porta, che doveva essere chiusa e non lo era, così come l’ascensore che ancora non c’è, non sono in un punto della stazione dove transitino i passeggeri. Vi transitano, però, i lavoratori della metropolitana. Da qui la nota di protesta diffusa, in particolare, dal comitato degli iscritti della Filt–Cgil M4-M5 che racchiude un elenco di disservizi a loro dire patiti dai lavoratori a causa della corsa contro il tempo, imposta dal Comune per non far slittare l’inaugurazione dell’ultima tratta della M4 oltre la data del 12 ottobre. «Stazioni sporche con aria irrespirabile causata dalla polvere, scale mobili non funzionanti, ascensori che si bloccano con dentro i passeggeri e non vengono messe fuori servizio. E, ancora, porte riservate al solo personale che non si possono chiudere al pubblico con conseguente presenziamento da parte dell’agente di linea a qualsiasi ora del giorno e della notte, banchetti di guida dei treni nuovi chiusi con chiavi estranee alla dotazione, serrande non funzionanti da chiudere a mano, utilizzando una chiave depositata in un locale che si apre con un’altra chiave che non è stata fornita dall’azienda. E questo disagio è quasi da considerare accettabile dato che si ritrovano in azienda locali che danno su uno strapiombo nel vuoto senza una minima protezione, ma con solo una segnalazione scritta con un pennarello».