
Mauro Bianchessi, Adriano Galliani e Filippo Galli
di Luca Guazzoni
Milano, 25 luglio 2014 - Tempo di austerity, fair play finanziario, crisi economica. Un cruccio per qualcuno, una ghiotta opportunità per altri. A Casa Milan è cambiato tutto: non si possono più spendere tonnellate di denari per Suarez o Rodriguez e il club è corso ai ripari forgiando una rete di scout che visioni migliaia di piccoli calciatori e ne selezioni l’èlite. Alla base di questo progetto c’è Mauro Bianchessi. La scuola è quella bergamasca: Bianchessi infatti si è formato da “Mago” Favini, il segreto di Pulcinella dell’Atalanta da cui ha germito i trucchi del mestiere.
Quanto è diventato difficile battere la concorrenza serrata portata dagli altri club? «Siamo presenti sul territorio con una capillare ragnatela di scouting che ci permette di monitorare tutto, dalle partite dell’oratoriano a quelle dei campionati professionisti. Abbiamo poi creato i Centri Tecnici Milan in società strategiche per avere un ulteriore appoggio sul territorio».
Lei è ritenuto l’uomo dai colpi di mercato impossibili. Lo scorso anno Donnarumma e questo anno Visin Seid, promessi a Juventus e Inter… «A volte l’esperienza e le conoscenze aiutano nel raggiungere obiettivi che sembrano complicati. Donnarumma è un portiere di grandissima prospettiva. Gioca sotto età con gli allievi Nazionali e si allena con la Primavera. Visin è un giocatore talentuoso che ad ottobre (al compimento dei 14 anni, ndr) si aggregherà a noi; lo seguivano in molti ma siamo stati i più convincenti».
Lei è l’uomo che ha portato qui anche Mastour, soffiandolo ai cugini. Ci racconta qualche aneddoto? «Non ci sono segreti o trattative economiche frutto solo di fantasia. Il tutto sta nella scelta di Hachim e della famiglia che ha ritenuto semplicemente migliore il nostro progetto tecnico per la crescita del ragazzo».
Si può dire che il segreto di un vivaio florido sia quello di non dare importanza ai risultati? «Sono scelte. La nostra missione è quella di individuare giocatori di qualità con alti margini di miglioramento. Se volessimo ottenere risultati immediati dovremmo cambiare strategia: selezionare ragazzi con caratteristiche differenti col rischio di cambiarne ogni anno 8 o 9. Questo non vuol dire che non si debba cercare di vincere, anzi: lo scorso anno si è vinto il Viareggio con la Primavera, con gli Allievi abbiamo perso lo scudetto ai rigori e con i Giovanissimi siamo arrivati in semifinale».
Qual è l’annata del vivaio da cui usciranno i prospetti migliori? Il mio cent sui ’98: oltre a Mastour, ci sono Llamas, Locatelli, Cutrone, Mihael Modic… «Questi sono tutti ragazzi lombardi che ho preso quando avevano 8-10 anni. Galliani ha individuato come strategia del settore giovanile lo scouting fino all’Under15 e questo si sta rivelando una scelta vincente».
Otto giovani in tournèe, un record... «È di grande stimolo per tutti nel volersi ancora migliorare. Il mio sogno è però quello di avere otto nostri ragazzi fiss in prima squadra, non solo in viaggio con loro».
Dopo Cristante quale sarà il prossimo ingresso in prima squadra? «Non amo fare pronostici anche perché di ragazzi ce ne sono tanti. Un nome solo? Andrej Modic, un metronomo di centrocampo classe 1996».