SIMONA BALLATORE
Milano

La nuova musica si scopre su Tik Tok: Hip hop, Italia e indie sul podio

Lo studio dell’università Statale nell’era di Spotify sull’ascolto dei giovani tra i 19 e i 25 anni L’album resta centrale. Gusti più fluidi ma resistono i generi tra classici e nuove tendenze

Tra i più citati dai ragazzi il rapper e produttore discografico Salmo

Milano - Non è vero che "il genere musicale non esiste più" e che "i giovani ascoltano un po’ di tutto". A sfatare "la narrazione delle piattaforme di streaming" è l’università Statale di Milano, con uno studio-pilota chiamato a indagare il consumo musicale tra i ragazzi dai 19 ai 25 anni all’epoca di Spotify.

Il progetto - finanziato con i bandi “Seeds“ volti a sviluppare idee innovative - è stato realizzato da un team coordinato da Alessandro Gandini, docente del dipartimento di Scienze politiche e sociali insieme a ricercatori del dipartimento di Beni culturali e ambientali e Informatica. Si chiama SpotiGeM ed è partito da interviste ai giovani, raggiunti in tutta Italia tra giugno e luglio 2021. È stata anche sviluppata una piattaforma “SpotiGeM Hub“, che consente di interrogare le Spotify API per la raccolta dati di playlist, in modo da sviluppare analisi e visualizzazioni relativamente alle relazioni fra tipologie di playlist, canzoni e generi ad esse associati.

Si scopre così che "il genere resta un intermediario verso l’ascolto musicale – spiega Gandini – nonostante ci sia la tendenza a costruire categorie diverse per profilare l’utenza". L’ascolto è eterogeneo, ma il genere prediletto resta una bussola. Altra scoperta: "L’algoritmo di raccomandazione, seppur utile, spesso si rivela frustrante – sottolinea il coordinatore del team –, non è sempre in grado di cogliere quello che si vuol sentire. E vale anche al contrario: se per sbaglio ho ascoltato una canzone che non voglio sentire mai più, mi arrivano tutti i contributi correlati ad essa". Da opportunità può trasformarsi in ostacolo all’ascolto.

Dall’indagine emerge anche che Tik Tok e le stories su Instagram sono il mezzo principale attraverso cui i ragazzi dai 19 ai 25 anni scoprono nuova musica, sorpassando di fatto radio e videoclip. Un ruolo particolare acquistano invece i podcast. E l’album non ha perso smalto, anzi. "Resta centrale – sottolinea il docente di Scienze politiche e sociali –, se piace un pezzo di Salmo (tra i più citati dai ragazzi, ndr), i giovani ascoltano tutto l’album". Tra le preferenze musicali, spiccano hip hop, musica italiana e indie. "Tanta musica italiana rispetto alla mia generazione, che era più internazionalizzata, ma anche perché le tendenze internazionali sono più radicate qui", continua il professore della Statale.

"L’effetto Maneskin si è sentito meno del previsto – spiega Gandini –, ma molto probabilmente se riproponessimo le stesse domande oggi, lo vedremo eccome". La ricerca continuerà nei prossimi mesi. "La playlist resta baricentro delle pratiche di ascolto musicale su Spotify – conclude il ricercatore –. E spesso le playlist vengono usate per ascoltare brani di uno stesso artista e non solamente compilation".