Milano – Giuseppe Sala per ora non si unisce ai nove sindaci dei Comuni del Consorzio Urbanistico Volontario (Cuv) dell’area dell’aeroporto di Malpensa che hanno annunciato un ricorso al Tar contro l’intitolazione dello scalo a Silvio Berlusconi. Secondo quanto trapelato ieri, il primo cittadino, pur non ritenendo opportuna tale intitolazione né nel merito né sopratttuto nel metodo, starebbe ancora studiando le carte perché prima di ricorrere alla giustizia amministrativa vorrebbe essere ragionevolmente sicuro che la strada sia promettente.
Già sabato, nel lungo post su Instagram con il quale si era rivolto a Marina Berlusconi, la primogenita dell’ex presidente del Consiglio, il sindaco aveva scritto di essere consapevole di "poter fare poco giuridicamente in questa faccenda". La porta al ricorso al Tar non sarebbe ancora del tutto chiusa, ma il dato di fatto è che ieri Sala, come anticipato, non si è unito ai nove sindaci che hanno annunciato di impugnare davanti ai giudici amministrativi l’ordinanza di Enac. Diversa la scelta del Pd lombardo, milanese e varesino: singoli consiglieri Democratici firmeranno il ricorso, vi compariranno ad adiuvandum.
L’annuncio delle vie legali è arrivato ieri pomeriggio durante il presidio contro la scelta del presidente Enac e del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, organizzato sotto Palazzo Lombardia, sede della Regione, dal Pd e da più sigle vicine al centrosinistra. Modesta la partecipazione: circa 300 persone. Nove i Comuni che si rivolgeranno al Tar: Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Golasecca, Lonate Pozzolo, Samarate, Somma Lombardo e Vizzola Ticino.
«Ci hanno sorvolato – dice non senza ironia Stefano Aliprandini, vicesindaco di Somma Lombardo, ieri in piazza Città di Lombardia –. I Comuni avrebbero voluto essere coinvolti nella decisione, soprattutto da parte di chi si erge a paladino dell’autonomia": ovvio il riferimento Salvini. "Tra i Comuni del Cuv ce ne sono sia di centrodestra sia di centrosinistra sia di governati da liste civiche" sottolinea infine, a domanda, Aliprandini. "Siamo venuti qui, sotto la sede della Regione, dove tutto è iniziato con l’ordine del giorno approvato l’anno scorso che proponeva di intitolare Malpensa a Silvio Berlusconi per dire che questa è un’umiliazione che non accettiamo" spiega Pierfrancesco Majorino, capogruppo lombardo del Pd. In mattinata era stato il presidente della Regione, Attilio Fontana, ad esprimersi sulla manifestazione che ci sarebbe stata da lì a poche ore: "I partiti che pensano solo a manifestazioni contro, dimostrano la loro pochezza".
Nel dettaglio , il motivo del ricorso è essenzialmente uno: secondo i promotori, in caso di intitolazione di un aeroporto, Enac ha l’obbligo di sentire il parere dei Comuni dell’area e di coinvolgere le istituzioni locali. Un punto, questo, che non sarebbe stato rispettato: dalla sua Enac avrebbe, in questo senso, solo un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale e proposto da 24 consiglieri su 80. È sufficiente? O Enac avrebbe dovuto fare di più senza accontentarsi dell’approvazione di questo ordine del giorno? Saranno i giudici amministrativi a sancirlo.