Milano – Ad aprile del 2019 il presidente della Regione, Attilio Fontana, e l’allora assessore regionale alla Casa, Stefano Bolognini, evidenziarono il valore simbolico del provvedimento che sarebbe entrato in vigore da lì a poco dopo essere stato annunciato e promesso nel corso della campagna elettorale per le Regionali del 2018: si trattava – dissero dalla Giunta lombarda – di dare un segnale di supporto e un vero e proprio riconoscimento a chi aveva sempre rispettato le regole pur vivendo in una condizione di fragilità. Il provvedimento in questione prevedeva la gratuità del canone d’affitto delle case popolari gestite da Aler. A beneficiarne erano gli inquilini d’età uguale o superiore ai 70 anni a patto che risiedessero in una casa Aler da almeno 10 anni, che fossero in regola con i pagamenti da almeno 5 anni e che avessero un reddito Isee entro i 10mila euro, quindi che rientrassero nella cosiddetta "fascia di protezione".
Nel 2019 lo stanziamento fu di 4,4 milioni di euro e ne beneficiarono 5.005 pensionati tra Milano e provincia, mentre per i due anni successivi fu di 12 milioni di euro: tanto fu finanziata quella che dalla stessa Giunta fu ribattezzata come la "supertredicesima" riconosciuta ad anziani in condizioni di fragilità. L’agevolazione era stata inizialmente garantita per tre anni, fino al 2021. Poi è stata prorogata per altri tre. Ma contrariamente a quanto programmato in origine, nel 2024 non sarà più riconosciuta alcuna gratuità. Niente supertredicesima per gli over 70 delle case popolari gestite da Aler. Nel bilancio di previsione della Direzione generale Casa e Housing sociale relativo al triennio 2024-2026 si contava di riservare a questa misura 2,49 milioni di euro. Nel documento relativo all’assestamento di Bilancio non vi è invece più traccia né della voce nella quale era stata inserita la misura né della misura stessa, che è stata tagliata perché non ci sono più fondi, come fanno sapere dall’assessorato regionale alla Casa.
«Il contributo premiale per gli inquilini over 70 delle Aler è stata una misura sperimentale avviata nel 2019 e conclusa nel 2023 – spiegano dall’assessorato –. Aveva l’obiettivo di premiare, nei limiti delle risorse disponibili, gli inquilini anziani che si erano contraddistinti nell’ultimo quinquennio per il puntuale pagamento delle spese di locazione. Con una delibera dell’aprile 2023, la Giunta regionale si era riservata di reiterare la misura in relazione alle effettive risorse disponibili. Con il bilancio 2024, le risorse a disposizione sono state concentrate sul tema della morosità incolpevole, tenendo conto del peggioramento della situazione economica di numerosi nuclei familiari registrato dall’anagrafe dell’utenza".
"Abbiamo aumentato le risorse per la morosità incolpevole, che in questo momento storico sono indispensabili per permettere a tante persone di avere una casa per sé e per la propria famiglia – precisa l’assessore regionale alla Casa, Paolo Franco –. Si tratta di nuclei che, pur volendo pagare l’affitto, non sono in grado di farlo per cause di forza maggiore. Abbiamo deciso di riversare su queste famiglie più contributi e sono convinto che sia la strada giusta". Ma Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd, non ci sta: "È vergognoso che la Giunta regionale decida di risparmiare prendendosela con i pensionati a basso reddito che vivono nelle case Aler. E che stia togliendo questa agevolazione di nascosto, senza avvisare gli inquilini che ne beneficiavano, soprattutto se si considera il clamore con il quale era stato presentato questo provvedimento nel periodo elettorale. Adesso è addirittura sparita la voce dedicata nelle carte del bilancio".