Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha incontrato a Palazzo Madama a Roma il vice ispettore Christian Di Martino. Di Martino è stato accoltellato a Milano lo scorso maggio alla stazione di Lambrate da un 37enne di origine marocchina mentre cercava di impedirgli il lancio di pietre contro i passanti. Attraverso lui voglio ringraziare tutte le Forze dell'ordine, tutti gli uomini e le donne delle Forze dell'ordine che ogni giorni fanno qualcosa per la nostra sicurezza. Mi ha colpito il fatto che questo semplice riconoscimento a lui, ma a lui significa alle Forze dell'ordine, non sia arrivato direttamente nella sua città di operatività, e allora rimediamo noi", ha detto La Russa facendo riferimento alla mancata assegnazione all’agente degli Ambrogini d'oro, l'onorificenza della città di Milano consegnata a chi si è maggiormente distinto per impegno civico.
Di Martino: “Onorato di essere qui”
Di Martino si è detto “molto onorato, anzitutto perché il presidente La Russa è venuto all'ospedale Niguarda, e perché oggi mi ha onorato nuovamente di essere qui in sua presenza. Lo ringrazio per le bellissime parole che ha rivolto a me e a tutta la Polizia", ha aggiunto il vice ispettore. Nel corso della sua degenza Di Martino era stato visitato anche dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, dal capo della Polizia Vittorio Pisani e dalla premier Giorgia Meloni.
L’intervento salva vita e la ripresa
Il viceispettore delle Volanti di Milano è stato dimesso dal Niguarda esattamente tre settimane dopo l'accoltellamento che lo aveva ridotto in fin di vita. Era arrivato in codice rosso all’ospedale milanese il 9 maggio, con lesioni gravissime. Il Trauma Team guidato dalla professoressa Stefania Cimbanassi l'aveva operato per più di cinque ore per suturare le lesioni provocate da una lama di 20 centimetri.
L'abbraccio dei colleghi
Dopo l'intervento che gli ha salvato la vita, il poliziotto 35enne aveva reagito con una fibra che aveva stupito gli stessi medici: dopo una settimana nella Terapia intensiva diretta dal professor Roberto Fumagalli, il 16 maggio era stato trasferito nel reparto di Chirurgia del Trauma Team, proprio nelle stesse ore in cui 35 suoi colleghi, e altrettanti donne e uomini di Polizia penitenziaria, militari dei Carabinieri, dell'Esercito e della Gdf, Vigili del fuoco e urbani donavano il sangue all'ospedale Niguarda in segno di ringraziamento.