Milano, 1 gennaio 2025 – La vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo ha commentato il divieto di fumare all'aperto in città che da oggi, 1 gennaio 2025, si estende anche ai tavolini dei bar e nei dehors, con una distanza di almeno di metri dalle altre persone per chi vorrà accendersi una sigaretta. A Milano era già vietato fumare alle fermate dei mezzi pubblici, nelle aree verdi e gioco, nelle strutture sportive, nei cimiteri e ora scatta il passaggio successivo, per uno stop al fumo che comprende tutta la città. "Questo divieto è una indicazione rispetto all'abitudine da assumere, credo che questo sia il modo migliore con cui tuteliamo la salute. Possiamo dire che fumare fa male - ha osservato la vicesindaca -, quindi non estendiamo un divieto togliendo la possibilità di fare qualcosa di meraviglioso".
“È un'estensione del divieto di fumo e quindi c'è una prosecuzione di quello che è un percorso che con Veronesi si è inaugurato, arrivando a quella che poi fu la legge Sirchia del 2003. Vi ricorderete quanto dibattito anche in quel caso ci fu, quanto poi l'estensione all'esterno nel 2016 con Lorenzin portò. Io credo che sia un percorso invece di consapevolezza importante e di rispetto per sé, per gli altri e in ultima fase per l'ambiente, che evidentemente non è secondario – ha detto -. C'è un'abitudine che noi abbiamo bisogno di assumere, che è quella di non fumare in prossimità delle persone. Se leggete il regolamento questa è l'indicazione: non si fuma laddove si può arrecare danno alle persone che ci stanno intorno. Io credo che questo sia un invito anche a tutelare tutte le persone non fumatrici che desiderano poter continuare a non esserlo e quindi non avere fumo passivo”.
I controlli come verranno effettuati? "Ci sono due passaggi: intanto, cambiare le abitudini ha bisogno di un po' di tempo. Così come oggi non fumiamo più nelle scuole, nei luoghi pubblici, nei luoghi di lavoro, anche senza che qualcuno ci controlli specificamente. Certo abbiamo strutturato anche per avere dei responsabili del controllo e del rispetto delle normative. Però c'è un'abitudine che noi abbiamo bisogno di consolidare, quindi questo divieto è un'indicazione rispetto all'abitudine da assumere. Io credo che questo sia il modo migliore con il quale intanto tuteliamo la salute. Possiamo dire che fumare fa male? Quindi non stiamo togliendo la possibilità di fare qualcosa di meraviglioso. Allora abbiamo bisogno che questo sia lo stimolo e la proposta per tutti. Poi certo, laddove ci dovesse essere qualcuno che reiteratamente lo facesse... Se qualcuno fumasse vicino ai suoi nipoti e ai suoi figli non gli chiederebbe di allontanarsi? Anche senza bisogno della multa. Io credo che questo sia l'invito a tutti ad avere più rispetto per le persone e per la salute”.
“C'è un tema di salute che non credo servano le mie parole per corroborare. La correlazione tra il fumo di sigaretta, attivo sicuramente e passivo in seconda battuta, rispetto alle malattie cardiopolmonari, è la scienza che lo consegna a noi. E poi c'è una contribuzione come tutte le combustioni che realizzano polveri sottili – ha aggiunto Scavuzzo -. Quindi possiamo discutere su quali siano le percentuali ma che ci sia un contributo mi pare evidente. Io credo però che noi dobbiamo interpretare la sostenibilità in termini complessivi: anche la tutela della salute e del benessere fa parte di quei provvedimenti di promozione della salute. Quindi credo che da anche questo punto di vista tutelare l'ambiente sia tutelare la salute delle persone. Si dice normalmente che quello che è buono per le persone ed è buono per il pianeta è buono per il pianeta ed è buono per le persone. Questa è la base su cui abbiamo costruito questo ed altri provvedimenti”.
Conferma che non è obbligo dei gestori dei locali effettuare controlli sul rispetto del divieto nei dehor? “"La responsabilità per il rispetto del divieto di fumo permane rispetto a quelle che già oggi sono le normative attuali, non ne abbiamo introdotte di ulteriori. Certamente c'è un senso di responsabilità anche nel rendere questo un divieto praticabile. Io credo che la moral suasion anche di chi non ha una responsabilità, un invito a rispettare le norme sia quella buona educazione, quella civiltà, quel senso civico che Milano ha sempre espresso e credo che sia questo il modo con cui vogliamo continuare a interpretare queste norme che sono anche di buon senso.
Oggi i vigili faranno multe? “Oggi i vigili faranno il loro mestiere in tutta la città e valuteranno le priorità sulle quali concentrarsi. Se sarà necessario fare delle multe le faranno. Se potranno intervenire, e questo è molto importante, nel prevenire dei comportamenti errati credo che anche questo potrà essere parte del loro lavoro. Noi oggi ci siamo dimenticati un po' il richiamo al rispetto delle norme. Non è sempre e solo necessario essere multati per comprendere il senso di una norma. Si può anche essere richiamati al rispetto: questo credo che già sia un passo avanti, anche culturale”.