Milano - Via libera della commissione Ambiente della Camera al dl salva-casa, atteso domani in aula a Montecitorio. La commissione ha votato il mandato ai relatori Dario Iaia (FdI), ed Erica Mazzetti (Fi). Nel testo approvato - secondo quanto si apprende - non compare il cosiddetto 'Salva-Milano’. Gli emendamenti della maggioranza in merito sono stati infatti accantonati e ritirati, mentre quelli dell'opposizione respinti. L’obiettivo della norma sarebbe quello di risolvere i problemi tra Procura e Comune sulle pratiche edilizie cittadine e punterebbe a sbloccare la situazione dei cantieri, in fase di stallo dopo l’avvio delle inchieste dei magistrati, innescate dagli esposti dei cittadini.
Secondo Erica Mazzetti (Fi), uno dei relatori del decreto salva-casa che avrebbe dovuto ospitare le disposizioni annunciate dal Ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, l'attesa riformulazione delle norme 'Salva-Milano', sarebbe giunta in Commissione ambiente alla Camera fuori tempo massimo, per cui è stato votato il mandato al relatore senza poterla valutare e votare. "La riformulazione è arrivata - ha riferito la relatrice - ma proprio alla scadenza del termine che avevamo per conferire il mandato al relatore. Avevamo bisogno di tempo per leggerlo e valutarlo, ma non è stato possibile farlo".
In base a quanto riferito da fonti della maggioranza le norme sul cosiddetto 'salva Milano' che non sono entrate nel decreto sulla casa per la sanatoria delle piccole difformità edilizie, potrebbero quindi entrare in altro provvedimento. L'ipotesi più accreditata – riferisce Askanews - è che trovino posto nel decreto infrastrutture.
Per Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, e Devis Dori, capogruppo di Avs nella commissione Giustizia della Camera la ”maggioranza è nel caos”. “Hanno ritirato gli emendamenti salva-Milano all'ultimo istante pur di dare il mandato al relatore. Pazzesco – hanno chiosato-. Noi ci siamo opposti da subito a quella che si sarebbe configurata come una sanatoria che interferiva con un'inchiesta in corso della magistratura, vigileremo affinché la norma non rientri in alcun modo nel decreto legge con il suo arrivo in Aula o in altri provvedimenti, ad esempio nel Dl Infrastrutture. Sarebbe inammissibile anche sul piano procedurale". Per il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo, “aver scongiurato un tale scempio è una grande vittoria, perché non è da paese civile cambiare le norme di riferimento per disinnescare dei procedimenti giudiziari. A Milano le regole urbanistiche devono valere come per il resto d'Italia”.