REDAZIONE MILANO

Riunioni con gli 007 nella sede di Equalize a Milano e indagini senza scrupoli sui vertici dello Stato. E spunta anche il nome di Santanchè nei dossier di Pazzali

Nuove rivelazioni e aspetti oscuri tutti da decifrare emergono dalle confessioni di Carmine Gallo morto lo scorso 9 marzo, e che i pm titolari dell’inchiesta hanno depositato in vista dell’udienza al Riesame mercoledì 19 in cui si deciderà se revocare o meno i domiciliari all’ex presidente di Fondazione Fiera

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè e l'ex presidente di Fondazione Fiera Enrico Pazzali

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè e l'ex presidente di Fondazione Fiera Enrico Pazzali

Milano, 17 marzo 2025 – Sono un miscuglio di aspetti oscuri e di nomi tirati in ballo, anche pesanti, i verbali dell'ex superpoliziotto Carmine Gallo, morto il 9 marzo per infarto, e dell'hacker Nunzio Samuele Calamucci, ai domiciliari da cinque mesi. C'erano "uomini dei servizi segreti" che frequentavano gli uffici della Equalize, un "carabiniere" che avrebbe chiamato Enrico Pazzali, titolare dell'agenzia investigativa finita nel ciclone delle indagini, per chiedergli come era fatta "casa La Russa". E ancora report realizzati "per conto di Eni" e il capitolo dell'esfiltrazione delle cosiddette "sos", che ricalca la nota inchiesta su Pasquale Striano. Una marea di carte depositate in vista dell'udienza al Riesame di Milano in agenda mercoledì 19 marzo, perché i pm Francesco De Tommasi e Antonello Ardituro, dopo le bocciature parziali del gip, hanno chiesto 12 custodie in carcere e tre domiciliari, anche per Pazzali, presidente autosospesosi di Fondazione Fiera Milano. 

L’inchiesta Visibilia

Contro di lui, col venire a galla dei dettagli, si è scagliata la ministra Daniela Santanchè. "Con Pazzali avevo dei contatti, lo conosco da circa 30 anni – ha detto la senatrice – ma ero assolutamente ignara che lui facesse questo tipo di attività, che sono rimasta anche molto male nell'apprenderle", perché "c'è proprio una delusione anche umana". Il riferimento è alle ricerche che sarebbero state fatte sulle ex società di Santanchè ad indagini in corso. "A proposito di Visibilia, poi lei queste informazioni gliele ha mandate a Report, queste su Visibilia?", ha chiesto il pm a Calamucci l'11 dicembre. "Sì", la risposta dell'hacker, che ha raccontato che lui era una fonte "all'interno di un circuito di giornalisti investigativi". E ha parlato pure, il 16 gennaio, di una "serie di report" su Piero Amara e Vincenzo Armanna, il primo ex avvocato esterno e il secondo ex manager licenziato da Eni, entrambi grandi accusatori nel processo Eni/Shell-Nigeria finito con assoluzioni, e anche sull'imprenditore Francesco Mazzagatti.

Il "super poliziotto" Carmine Gallo è morto a 66 anni il 9 marzo per infarto
Il "super poliziotto" Carmine Gallo è morto a 66 anni il 9 marzo per infarto

A casa dei La Russa 

Dichiarazioni nel filone che vede indagato Stefano Speroni, responsabile dell'ufficio legale del gruppo petrolifero. Gallo, davanti ai pm il 22 gennaio, ha messo a verbale che Pazzali un giorno avrebbe ricevuto "una telefonata in cui uno" gli chiedeva "come è fatta la casa di La Russa". E ha aggiunto: "Escludo un carabiniere, perché (..) lui aveva rapporti solo con la Guardia di Finanza". Per Antonio Rossi, manager indagato, sarebbe stato, invece, un carabiniere, che gli avrebbe chiesto pure se davanti all'abitazione ci fosse o meno una "statua". Telefonata, a suo dire, arrivata quando la vicenda delle accuse per violenza sessuale al figlio Leonardo Apache, il figlio del presidente del Senato,  era già nota.  

Leonardo Maria Del Vecchio

All'inizio dell'avventura Equalize, ha spiegato ancora Gallo, uno dei soci di minoranza e all'epoca componente del cda di Leonardo, Pierfrancesco Barletta, anche lui indagato, aveva un ufficio in via Pattari. Ed era "sempre circondato da uomini dei servizi segreti". Molto presente nei verbali pure l'immobiliarista Lorenzo Sbraccia, indagato. Secondo Gallo, gli avrebbe raccontato che Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, e commissario straordinario per la ricostruzione sull'isola d'Ischia (non indagato), gli "avrebbe fatto fare i lavori a lui per la ricostruzione". E poi Leonardo Maria Del Vecchio, indagato per presunte operazioni commissionate alle cosiddette "cyber-spie", che, a detta di Calamucci, "veniva ricattato dalla famiglia per una questione ereditaria". Infine, una sorta di "anagrafe parallela" che il gruppo avrebbe creato entrando nei sistemi per scaricare "stati di famiglia, certificati di residenza" dei loro obiettivi. Del Vecchio tuttavia, per bocca dei suoi legali, ha categoricamente smentito di avere mai avuto rapporti, “e tantomeno di aver conosciuto Carmine Gallo; è, anzi, parte offesa nel filone romano dell’inchiesta”.