Milano – In Lombardia le case popolari sfitte sono 32.546. Considerato che in tutta la regione gli alloggi pubblici sono circa 160mila, significa che uno su cinque giace vuoto e non assegnato. Il dato è aggiornato a luglio 2023, è stato diramato ieri dal Pd lombardo, che lo ha ottenuto attraverso accessi agli atti, riguarda sia gli appartamenti di Aler (l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale controllata dalla Regione) sia quelli dei Comuni (a Milano se ne occupa MM) e aggrega, infine, abitazioni di ogni destinazione: servizi abitativi pubblici, transitori, sociali e in valorizzazione.
Le case vuote delle Aler lombarde sono 22.496, alle quali devono essere aggiunte le 10.040 di responsabilità dei Comuni. A Milano e area metropolitana gli alloggi sfitti sono 16.423, così ripartiti: 10.364 di Aler e 6.059 solo del Comune di Milano (MM). I Dem hanno ricostruito le ragioni dello sfitto: 17.030 alloggi giacciono vuoti perché dovrebbero essere ristrutturati ma non sono ancora stati stanziati i fondi per i lavori, quindi ecco i 4.335 alloggi per i quali c’è solo un impegno di spesa per risistemarli e altri 4.228 case che si sono liberate perché i titolari del contratto hanno restituito le chiavi.
A completare la casistica, i 2.842 appartamenti popolari che sono stati risistemati ma non ancora assegnati, i 2.692 liberi e assegnabili ma, di nuovo, non ancora assegnati e i 1.355 in valorizzazione o in vendita. Secondo le stime del Pd, se si considera che ogni anno si liberano in media 4.200 alloggi, che le assegnazioni procedono a rilento e con esse i lavori di ristrutturazione (dove necessari), nel 2027 quelli sfitti supereranno i 49mila.
"Aler e Regione – spiega Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd – si sono dati come obiettivo quello di ristrutturare duemila alloggi all’anno, ma in Lombardia ogni 12 mesi se ne liberano in media 4mila: questa è la dimostrazione che Regione e Aler non hanno un piano per il patrimonio dell’edilizia pubblica, la loro è una navigazione di piccolo cabotaggio che pesa sulle tasche dei lombardi perché gli alloggi vuoti sono causa di spese, oltre che di mancati introiti: ci si paga Imu, spese condominiali e riscaldamento. Sarebbe meglio – conclude Rozza – usare lo sfitto per aiutare conducenti dei mezzi pubblici, guardie penitenziarie e chi lavora nel pubblico percependo stipendi coi quali a Milano si fatica a prendere casa".
Il Pd lombardo in autunno presenterà una proposta di legge sull’edilizia pubblica in 5 punti: assegnazioni, ristrutturazioni e stato di fatto, case attrezzate per accogliere persone con disabilità, canoni calmierati equilibrati e, infine, più trasparenza nella gestione delle case, dei box e dei negozi da parte delle Aler. "Il numero di alloggi vuoti è impressionante, mentre migliaia di persone sono senza casa – commenta Pierfrancesco Majorino, capogruppo lombardo del Pd –. Questo certifica il fallimento della Giunta Fontana, mentre il Governo Meloni non muove un dito".
A replicare è l’assessore regionale alla Casa, Paolo Franco: "Majorino e Rozza fanno finta di non sapere che quasi la metà delle case che definiscono sfitte sono in fase di assegnazione. Dei circa 13.571 alloggi di Aler che il Pd denuncia come sfitti, 5.778 sono già in fase di assegnazione o lo saranno a breve una volta terminata la ristrutturazione. Fin dal mio insediamento ho dato un indirizzo chiaro: proseguire convintamente nella riqualificazione delle case popolari e nelle conseguenti assegnazioni ai cittadini che ne hanno diritto in base alle graduatorie. Ho posto alle Aler obiettivi stringenti, mettendo a disposizione 1,5 miliardi per interventi che abbracciano la cura del patrimonio, la ristr utturazione degli immobili, l’efficientamento delle assegnazioni, il welfare abitativo, la rigenerazione urbana e l’housing sociale".