Milano, 7 marzo 2018 - La Lega esce dalle elezioni del 4 marzo almeno quadruplicata rispetto al 2013. Una Lega, quella targata Matteo Salvini, segnata dall'ingresso di tante new entry ma anche dal ritorno di alcune figure storiche del Carroccio. E' il ritratto a grandi linee della nuova truppa parlamentare leghista. Sono molti i giovani leghisti al debutto, soprattutto dalle fila del Movimento giovani padani (in tutto 17), da cui arriva lo stesso segretario. C'è anche una pattuglia di 'non leghisti' arruolati alla nuova causa nazionale.
Fra i dirigenti di lungo corso, a Roma tornano Umberto Bossi e Roberto Calderoli al Senato, nella stessa Aula in cui per la prima volta è stato eletto anche Salvini. E poi Giancarlo Giorgetti alla Camera, con l'altro vice-segretario federale, Lorenzo Fontana. Fra i fedelissimi del segretario, alla Camera ci saranno Alessandro Morelli, responsabile comunicazione del partito che è diventato l'alter ego di Salvini nella sua Milano, come capogruppo in Comune e direttore di Radio Padania e del 'Populista'; il vice-presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Fabrizio Cecchetti; l'ex giornalista de 'la Padania' Igor Iezzi; l'assessore ligure Edoardo Rixi; e i responsabili della segreteria del leader a Milano e Bruxelles, Eugenio Zoffili e Andrea Crippa.
Sbarcano a Montecitorio i due segretari provinciali del partito di Varese, Matteo Bianchi, e di Bergamo, Daniele Belotti, la 'voce' dei raduni di Pontida, mentre a Palazzo Madama debutta il responsabile immigrazione di origini nigeriane, Toni Iwobi. Fra i 'nuovi' leghisti, al Senato spiccano l'avvocato Giulia Bongiorno e il prof no euro Alberto Bagnai, mentre alla Camera entrano l'altro teorico dell'uscita dalla moneta unica, Claudio Borghi, e il segretario del sindacato autonomo di Polizia (Sap), Gianni Tonelli.