Milano, 5 marzo 2018 - E' il giorno dei risultati delle elezioni regionali della Lombardia. Le urne si sono chiuse domenica sera alle 23 e lo spoglio è partito oggi alle 14. Con quasi due terzi delle sezioni scrutinate, si profila una schiacciante vittoria del centrodestra con Attilio Fontana che si attesta al 49,7%. Giorgio Gori del centrosinistra è secondo ma molto staccato, al 29,1%. Per Dario Violi (M5S) il 17,3%, mentre Onorio Rosati (LeU) si ferma all'1,9%. Un risultato in linea con le ultime tornate elettorali. Infatti la maggioranza lombarda è di centrodestra da 23 anni, ovvero dalle elezioni del 1995, quando vinse Roberto Formigoni che rimase in carica per 8 anni, per poi cedere il timone a Roberto Maroni che ha rinunciato a ricandidarsi, meno di due mesi prima delle elezioni, passando il testimone ad Attilio Fontana.
A Milano e provincia Attilio Fontana ha ottenuto il 42,8%, Giorgio Gori il 34%, Dario Violi il 18,8% e Onorio Rosati il 2,4%. Per quanto riguarda i partiti, prima la Lega Nord con il 22,2%, seguita dal Pd con il 20,5% e dal Movimento 5 Stelle con il 19,6%. Forza Italia si è attestata al 15,1%, Fratelli d'Italia al 3,5% e LeU al 2,7%.
LO SPOGLIO - Tutti i risultati
FONTANA: "UNA BUONA VITTORIA, CONTINUITA' DEL CENTRODESTRA" - Per Fontana si è trattato di "una buona vittoria, nel segno della continuità, i prossimi anni saranno concentrati su questioni sostanziali". Secondo il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi: "è una vittoria storica del centrodestra e in particolare della Lega, di gran lunga primo partito della Lombardia". Al neogovernatore sono arrivati i compliimenti del predecessore e collega di partito, Roberto Maroni: "Sono felice per la vittoria in Lombardia di Attilio Fontana, mio degnissimo successore", ha scritto su Twitter il presidente uscente. Il candidato governatore del Movimento 5 Stelle, Dario Violi, si è detto più che soddisfatto dal risultato: "Se ce lo avessero detto cinque anni fa, non ci avremmo creduto. Abbiamo fatto un grande lavoro in questi anni. Questo è un ottimo risultato". Violi ha spiegato di aver telefonato Fontana per esprimere "il suo in bocca al lupo al vincitore" e fargli sapere che quella dei 5 Stelle in Regione Lombardia sarà "un'opposizione che non farà sconti". Violi si è anche detto pronto "a confrontarsi anche su determinati temi sui quali fare opposizione responsabile" a partire da "quello dell'autonomia".
GORI TELEFONA A FONTANA - Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, Giorgio Gori, è stato accolto da un applauso nel momento del suo arrivo nelle sede del suo comitato elettorale, in corso Buenos Aires. Il sindaco di Bergamo è arrivato intorno alle 16 e dopo avere stretto le mani ad alcuni militanti si è ritirato in un ufficio per seguire lo spoglio delle regionali. Poi, è uscito a fare una passeggiata tra i negozi insieme a moglie e figlie. Secondo Alessandro Alfieri, segretario regionale del Partito Democratico "Gori è stato un ottimo candidato, girando tutta la Lombardia e partendo un anno prima - ha spiegato -. Ma quando arriva un'onda politica di questo genere, un'onda che investe tutti i Paesi europei, sui temi degli effetti della globalizzazione, con una richiesta massiccia di protezione da parte dei soggetti più fragili, questa ondata politica ha penalizzato il centrosinistra". Gori ha poi telefonato a Fontana e gli ha riconosciuto la vittoria alle elezioni Regionali lombarde. "L'ho chiamato poco fa per fargli i complimenti".
NUOVA GIUNTA ENTRO PASQUA - Potrebbe essere presentata entro Pasqua la nuova giunta che guiderà la Regione Lombardia. E nella settimana successiva si potrebbe quindi tenere la prima riunione del Consiglio Regionale. I consiglieri regionali entrano in carica all'atto della proclamazione ufficiale dell'ufficio elettorale. Il presidente della Regione entro 10 giorni dalla sua proclamazione nomina i componenti della giunta. Entro i 15 giorni successivi alla formazione della giunta il presidente illustra al Consiglio regionale il programma di governo per la legislatura. Nelle elezioni regionali del 24 febbraio 2013 il Consiglio regionale lombardo si era insediato mercoledì 27 marzo.
I CANDIDATI IN LOMBARDIA - Attilio Fontana, ex sindaco leghista di Varese, sostenuto da 7 liste: Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, Energie per la Lombardia e Pensionati, e la lista civica 'Fontana presidente' (solo in 7 province su 12). In corsa, anche lui appoggiato da sette liste, il sindaco pd di Bergamo Giorgio Gori: Pd, Lista Gori, Obiettivo Lombardia per Gori, Insieme, Lombardia Progressista, +Europa e Civica Popolare. Il Movimento 5 Stelle candida il consigliere lombardo uscente Dario Violi. Liberi e Uguali l'ex segretario generale della Camera del lavoro milanese Onorio Rosati. Corre anche Massimo Gatti, ex consigliere provinciale milanese di Rifondazione comunista, per Sinistra per la Lombardia. Giulio Arrighini per Grande Nord, movimento fondato da ex leghisti. E Angela De Rosa per Casapound. (Tutti i candidati e le liste)
DICIANNOVE LISTE PER SETTE CANDIDATI - Diciannove le liste a sostegno dei candidati alla presidenza: sull'appoggio di sette liste possono contare sia Fontana che Gori, mentre gli altri cinque candidati sono sostenuti da una sola lista. Fontana è appoggiato dal suo partito, la Lega, oltre che da Forza Italia, Fratelli d'Italia, i centristi di 'Noi con la Lombardia', 'Energie per la Lombardia' di Stefano Parisi, Pensionati, e la lista civica 'Fontana presidente' (presente solo in sette province su 12). Gori è appoggiato da Pd, lista 'Gori presidente', 'Obiettivo Lombardia per le autonomie', gli 'ulivisti' di 'Insieme', 'Lombardia progressista' (lista vicino a Giuliano Pisapia), 'Piu' Europa con Emma Bonino' (presente tutte le province tranne Mantova e Lodi) e 'Civica popolare', fondata da Beatrice Lorenzin.
PREMIO MAGGIORANZA - La legge elettorale lombarda è formulata secondo un sistema proporzionale con premio di maggioranza. E' proclamato eletto presidente della Regione il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi. Diversamente dall'elezione dei sindaci, non è previsto un secondo turno con ballottaggio.
AL PIRELLONE IL CENTRODESTRA DA 23 ANNI - La maggioranza lombarda è di centro destra da 23 anni, ovvero dalle elezioni del 1995, quando vinse Roberto Formigoni che rimase in carica per 8 anni, per poi cedere il timone a Roberto Maroni che ha rinunciato a ricandidarsi, meno di due mesi prima delle elezioni, passando il testimone ad Attilio Fontana.