ANDREA GIANNI
Politica

Elezioni 2027, Beppe Sala pensa al centro? All’evento dei cattolici con Prodi e Delrio: “Ci sarò, solo per ascoltare”

Sabato a Milano e Orvieto due appuntamenti dei cattolici democratici e dei liberal del Pd. Anche il sindaco del capoluogo lombardo all’evento, insieme all’ex sindaco di Brescia Del Bono

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

MILANO – A invitare Giuseppe Sala è stato l’ex ministro ed ex sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, con una telefonata dopo Natale. E il primo cittadino di Milano sarà presente “per ascoltare”. Non interverrà, a meno di cambi di programma, ma la sua partecipazione è già un segnale lanciato nella galassia del centrosinistra. Sabato Sala sarà al convegno meneghino di Comunità democratica nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia. I cattolici democratici che si riconoscono nel centrosinistra – tra loro molti ex Ppi – si ritroveranno nel capoluogo lombardo, chiamati a raccolta da Delrio: un paio d’ore di dibattito per delineare un percorso che porti alla formazione di un cartello centrista alleato con il Partito democratico di Elly Schlein in vista delle elezioni politiche del 2027, punto di riferimento per un elettorato moderato.

Sala, che si avvicina alla fine del secondo mandato (a Milano si andrà alle urne nel 2027 ed è già in corso il totonomi sui candidati alle comunali), potrebbe ritagliarsi un ruolo nella politica nazionale, in un centrosinistra alla ricerca di federatori. Per allargare verso il centro l’orizzonte, però, non si può fare a meno dei cattolici. La presenza più attesa al convegno meneghino, sabato, è quella di Ernesto Maria Ruffini, che è legato a Sala anche da un’amicizia di lunga data. I contatti tra loro esistono non solo per ragioni politiche, ma anche personali e private, c’è una condivisione di idee e di visioni. E l’incontro di sabato potrebbe servire proprio per lanciare nell’arena il figlio del politico e ministro Attilio Ruffini (nipote del cardinale e arcivescovo di Palermo Ernesto Ruffini), fratello minore del giornalista Paolo, che è prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, amico di famiglia del presidente Sergio Mattarella. Dopo le sue dimissioni dall’Agenzia delle Entrate, lo scorso 12 dicembre, si è parlato infatti di Ernesto Maria Ruffini come “federatore” del centro che guarda a sinistra. I “padri nobili” dell’appuntamento milanese sono due ex democristiani: l’ex premier ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi (il suo intervento sarà in collegamento video) e l’ultimo segretario del Partito popolare italiano Pierluigi Castagnetti, che in seguito è stato prima capogruppo della Margherita e poi aderente al Pd. Sul fronte lombardo, all’incontro a Palazzo Lombardia ci sarà il consigliere regionale Emilio Del Bono, ex sindaco di Brescia.

Sala ha scelto di ascoltare questi relatori e di non andare a Orvieto, dove si svolgerà un convegno di “Libertà Eguale”, che chiamerà a raccolta l’area riformista e liberaldemocratica all’interno del Pd. La star dell’incontro, in questo caso, sarà l’ex premier ed ex commissario europeo Paolo Gentiloni. E a Orvieto ci sarà anche il capo di gabinetto del sindaco Sala, Filippo Barberis, esponente dell’area riformista del Pd. Grandi manovre e contatti, quindi, nella galassia del centrosinistra. Il sindaco di Milano, da quello che si è saputo, non ha in agenda altri appuntamenti politici pubblici, almeno nell’immediato, dopo la kermesse a Palazzo Lombardia. Per lui potrebbero aprirsi spazi sulla scena nazionale lasciati liberi dopo il naufragio del progetto targato Matteo Renzi e Carlo Calenda. Con il leader di Italia viva, tra l’altro, Sala era già andato allo scontro lo scorso novembre. Renzi aveva criticato l’ipotesi di un ruolo di Sala come federatore di un’area moderata organica al centrosinistra, suggerendogli piuttosto di occuparsi della sicurezza a Milano. E Sala aveva replicato a tono: “Io non mi sono mai proposto come federatore. Ma se vogliamo parlare un po’ più seriamente, io credo che Renzi sia infederabile”.