
Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati e parlamentare
Milano – La cosa che colpisce di più è che molti politici di centrodestra, consultati telefonicamente, fuori virgolette ammettano che “vincere a Milano è quasi impossibile”. Insomma, al di là del balletto, un po’ prematuro, di candidature a sindaco della coalizione sovranista-moderata per le elezioni comunali del 2027, l’umore dalle parti di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati non è dei migliori. Recenti sondaggi danno la coalizione di centrodestra distanziata di 14 punti percentuali rispetto a un centrosinistra che governa Milano dal 2011 (elezione del sindaco Giuliano Pisapia) e che negli ultimi 14 anni ha sempre confermato la maggioranza dei consensi in città in tutte le elezioni che si sono succedute. Le ultime Comunali del 2021, oltretutto, sono un ricordo pessimo per il centrodestra: il progressista Giuseppe Sala riconfermato con il 57,7% dei consensi e il rivale Luca Bernardo fermo al 32%.
Che fare per ribaltare la situazione? Il presidente del Senato Ignazio La Russa, con una cena per gli auguri pasquali, ha gettato il sasso nello stagno e rilanciato, di fatto, la candidatura a sindaco del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, milanese di Baggio, già assessore comunale nella prima Giunta Albertini e parlamentare ormai di lungo corso. Ma l’ipotesi Lupi non decolla, anzi Forza Italia, con il leader nonché vicepremier Antonio Tajani, ha già bocciato l’idea di schierare un politico nella sfida per Palazzo Marino. Meglio un esponente della società civile. Cercasi un nuovo Gabriele Albertini, l’unico sindaco targato centrodestra ad aver governato il capoluogo lombardo per due mandati dopo l’introduzione dell’elezione diretta dei primi cittadini. Già, ma qual è il profilo civico giusto per andare oltre i confini dei consensi del centrodestra a Milano? Un nome condiviso non c’è. Nei mesi scorsi è spuntata la suggestione Barbara Berlusconi, subito smentita dall’interessata. Il segretario della Lega Matteo Salvini sembra pensare all’ex rettore del Politecnico Ferruccio Resta. Ma è un’opzione tutta da verificare. In ticket con Lupi è stato abbinato il nome della fondatrice del Teatro Parenti Andrée Ruth Shammah, ma la regista ha gentilmente declinato l’offerta.
L’impressione è che, nonostante le fibrillazioni degli ultimi giorni nel centrodestra, la scelta del candidato sindaco sarà presa più avanti. Un po’ per l’assenza di un nome che metta tutti d’accordo, un po’ per osservare le mosse del centrosinistra per il dopo-Sala. Ma la strategia dell’attesa non è condivisa da tutti. Il leghista Paolo Guido Bassi, nel suo profilo Facebook, ha postato un vecchio titolo del Sole 24 Ore, ma riferito al candidato sindaco per il 2027: “Fate presto”. Il lumbard ha citato come esempio virtuoso la campagna elettorale di Giuliano Pisapia per le Comunali del 2011, una campagna partita molti mesi prima del voto, quando l’avvocato e parlamentare non aveva neanche vinto le primarie del centrosinistra. “Il suo successo è stato un esempio di consenso che piano piano è cresciuto dal basso”, nota Bassi, il quale non propone al centrodestra di “replicare pedissequamente” il modello Pisapia, ma di non perdere tempo e “fare presto” nel decidere la strategia politica per provare a riconquistare Palazzo Marino.