Milano, 4 dicembre 2024 – Congresso della Lega in Lombardia: meno uno. Non è il conto alla rovescia verso l’assise, fissata in realtà per il 15 dicembre, ma l’aggiornamento del “borsino” candidati. Lo storico esponente bergamasco del movimento Cristian Invernizzi, infatti, ha annunciato oggi il suo ritiro dalla corsa. Con motivazioni che paiono destinate a fare rumore, forse persino ben più della eco che avrebbe potuto suscitare il risultato di Invernizzi “nelle urne”.
Invernizzi, infatti, non esita a parlare di “congresso farsa” e “pagliacciata”. Il motivo? Le modalità di svolgimento, in particolare la trafila per la presentazione ufficiale delle firme necessarie a sostenere le candidature. Sullo sfondo la possibilità – ora definitivamente sfumata con l’addio di Invernizzi? – che la scelta del nuovo segretario lombardo potesse diventare un primo momento ufficiale di messa in dubbio della leadership di Matteo Salvini nel Carroccio.
Invernizzi, infatti, un tempo vicino alle posizioni del ministro delle Infrastrutture, negli ultimi tempi non ha mancato di manifestare le sue riserve rispetto ad alcune scelte politiche, in primis la candidatura alle elezione europee del generale Roberto Vannacci, voluta fortemente da Salvini.
Una corsa impossibile?
Invernizzi, quindi, abbandona la contesa, parlando di un "congresso farsa" anche per le modalità di svolgimento. "Siamo a sei giorni dalla presentazione delle firme e non abbiamo neanche i moduli. Io non ho parole e non riesco a capire. Non riconosco il mio partito", afferma Invernizzi.
"Un tempo eravamo una macchina da guerra organizzativa. Adesso - dice ancora - organizziamo un congresso regionale peggio di un'elezione per la bocciofila...", aggiungendo come si tratti di una "pagliacciata".
Le critiche
Invernizzi, in passato vicino al segretario Matteo Salvini, ha ricoperto diversi ruoli nella Lega, compreso quello di commissario in Calabria. Ultimamente ha fatto notizia la sua scelta di firmare una lettera insieme ad altri dissidenti prima delle elezioni europee, anche per criticare la scelta di candidare il generale Roberto Vannacci.
Secondo Invernizzi, il congresso "è stato convocato in fretta e furia" ma "se uno si vuole candidare gli vogliamo dare il tempo necessario? Ci sono dei militanti - spiega - che lavorano, non hanno il tempo per girare la Regione e non possono essere presi in giro". Ad ogni modo "sapevo che la mia era una corsa difficile, anche se su Bergamo andavamo bene - conclude Invernizzi -. Ma non c'è il tempo materiale. C'è un limite a tutto, quindi per me questa pagliacciata finisce qui".
Gli altri contendenti
Ufficialmente rimangono in corsa per la Lega lombarda il capogruppo dei senatori del Carroccio Massimiliano Romeo, rappresentato come il capofila dell’ala nordista – e anche lui dubbioso su alcune scelte, a partire sempre dalla candidatura di Vannacci – e il coordinatore dei Giovani, il deputato Luca Toccalini, fedelissimo del Capitano Salvini. L’attuale segretario in scadenza è Fabrizio Cecchetti, salviniano doc.