REDAZIONE MILANO

Post di Vasco Rossi contro il “ritorno del nazifascismo”. Cosa ha detto La Russa (e perché ha tirato in ballo Bennato)

Il presidente del Senato è stato sollecitato da alcuni giornalisti a commentare le parole del rocker di Zocca sui “lupi travestiti da agnelli”

Vasco Rossi e Ignazio La Russa

Vasco Rossi e Ignazio La Russa

Milano, 9 novembre 2024 – Memoria, antifascismo e ideologia politica degli artisti, Ignazio La Russa “replica” a Vasco Rossi. Il presidente del Senato è stato sollecitato dai giornalisti a margine dell’evento “Libertà. L’Europa a 35 anni dalla caduta del muro”, organizzato dal gruppo conservatori e riformisti del parlamento europeo al teatro Filodrammatici, riguardo il post condiviso su Instagram qualche giorno fa dal rocker di Zocca.

Nel suo ricordo della scomparsa del padre Carlino, Rossi – celebrandone la memoria e la scelta di partecipare alla lotta contro l’occupazione tedesca dopo l’8 settembre 1943 – aveva parlato di un ritorno del “nazi fascismo”, sotto forma di “lupi travestiti da agnelli” che si muovono fra “deliri, dileggi e propaganda”. 

La risposta di La Russa

La Russa ha scelto di rispondere “non rispondendo”. Le parole di Vasco Rossi, ha detto il presidente del Senato “non mi hanno dato fastidio perché fanno riferimento a un suo parente e io capisco che uno possa essere agganciato al ricordo di un parente e quindi le ho trovate, non importa se giuste o sbagliate, ma legittimo che potesse dirle".

La Russa, successivamente, ha voluto soffermarsi sulla tesi che per gli artisti di destra, o comunque conservatori, in Italia sia difficile esprimere le proprie posizioni. In Italia, ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia, “tanti cantanti di destra sanno che se vogliono lavorare è bene che nella migliore delle ipotesi non parlino di politica se sono di destra''.

La Russa ha portato l'esempio di Edoardo Bennato che ''ha fatto canzoni contro le feste dell'Unità, ma nessuno lo sa. 'Sono solo canzonette' era contro il festival dell'Unità, me lo ha detto lui stesso ma non lo ha mai divulgato''.

Le altre reazioni

Il post dell’autore di “Vita spericolata” aveva già suscitato una serie di reazioni nell’alveo del centrodestra, a partire dalle parole di Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, presidente della commissione Cultura alla Camera. “Caro Vasco, siamo tutti solidali e rispettosi della tua memoria familiare – ha detto Mollicone – e condividiamo il senso profondo di questo tuo ricordo, ma con il tuo assurdo paragone oltraggi milioni di italiani che hanno dato fiducia a questo governo affermando un sillogismo falso e offensivo tra il passato che non passa e il presente che ci dà ragione”. 

In difesa di Rossi, invece, si è schierato Pier Luigi Bersani, tra l’altro grande fan del rocker di Zocca. “Ma come si permettono? Un cantante rock dice la sua e gli arrivano addosso tutti con dei camion – ha detto l’ex ministro a Otto e Mezzo – Vasco è un sismografo sulla comunità enorme che ha messo insieme in tanti anni. Se lui dice ‘Eh già io sono ancora qua’, mettano l’orecchio a terra, perché lui l’orecchio a terra ce l’ha”.