MILANO – Mancano due anni alle elezioni per il prossimo sindaco di Milano, ma il centrodestra, galvanizzato dal risultato in Liguria e dallo scenario internazionale dopo la vittoria di Donald Trump, sta già scaldando i motori. Così domenica, alla presentazione di Noi moderati-Centro popolare a Palazzo Bovara, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha apostrofato il leader dei Moderati Maurizio Lupi, fresco d’ingaggio del triplete di parlamentari ex forziste (Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace) che hanno colto l’occasione delle regionali per abbandonare Azione e riposizionarsi a destra fondando appunto Centro popolare.
“Lupi - ha detto la seconda carica dello Stato, ovviamente in veste di senatore di Fratelli d’Italia – tu hai grande responsabilità nel partito e a Milano. Non so quello che succederà. Sala non può più fare il sindaco, il terzo mandato non c’è. L’alternativa è la sinistra a Milano, che senza Sala, qualunque scelta farà, peggiorerà ancora. Se non altro Sala ha potuto tentare di mettere, sopra una accozzaglia di posizioni politiche spostate a sinistra, una specie di velo rappresentato dal suo mandato di uomo di centro. Senza Sala sarà ancora peggio. Quindi, caro Lupi tu che sei milanese, hai una responsabilità anche in quel campo. Ne parleremo con calma”.
Lupi, incarnazione vivente del Moderato, si schermisce: “Le candidature si decidono insieme e nei prossimi mesi lo faremo, presto. Ci vuole il tempo necessario per preparare una proposta di governo credibile per il centrodestra non solo a livello nazionale ma anche per la città di Milano. Ovviamente mi fa piacere la stima di La Russa, ma vedremo che cosa accadrà. Non possiamo arrivare alle prossime elezioni di Milano non solo impreparati, ma riconsegnando la città alla sinistra dopo quello che abbiamo fatto quattro anni fa. Per questo siamo in campo tutti con la nostra esperienza e il nostro contributo. Noi Moderati ci sarà”. Ma, di fatto, l’uomo forte a Milano del partito più forte di centrodestra ha lanciato la candidatura a sindaco dello storico esponente di Comunione e liberazione che ha militato nella Dc, in FI-Pdl e poi in varie formazioni di centro e soprattutto centrodestra, la penultima Noi moderati, fondata nel 2022.
La Russa oltretutto avvera una profezia dell’attuale sindaco di centrosinistra Giuseppe Sala, che giusto un mesetto fa ragionava sul fronte avversario: “In questo momento anche nel centrodestra le divisioni sono tali che oggi chi di loro può decidere il candidato? Storicamente è sempre stata la Lega ma Fratelli d’Italia prende tanti voti, Forza Italia Milano la considera un suo feudo, quindi ci sarà da divertirsi”. Un paio di settimane fa era stata la ministra del Turismo Daniela Santanchè, sempre FdI, a dare un colpo all’acceleratore: “Dobbiamo avere il candidato sindaco nel più breve tempo possibile, non so quale sarà questo nome, ci confronteremo, dobbiamo avere un nome forte perché dobbiamo liberare Milano”.
E domeinca, mentre il leader della Lega nonché ministro dei Trasporti Matteo Salvini era concentrato a invocare a mezzo social il pugno duro contro le “zecche rosse”, a rispondere subito a La Russa è stato l’altro alleato, quello moderato tra i big: “Apprezziamo le parole del presidente del Senato che ha impresso una accelerata sul tema della scelta del candidato di centrodestra a sindaco di Milano, questione sulla quale anche Forza Italia, quindici giorni fa, aveva avanzato la necessità di fare in fretta - ha dichiarato il coordinatore lombardo Alessandro Sorte –. Se la proposta di Fratelli d’Italia è Maurizio Lupi senz’altro rappresenterebbe una candidatura solida ed apprezzabile. Come centrodestra riteniamo opportuno confrontarci quanto prima nelle sedi opportune, nelle quali FI non farà a meno di avanzare la sua proposta”.