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Il governatore Attilio Fontana e a destra la Galleriadi Milano deserta durante la pandemia
Milano, 21 febbraio 2025 – "Credo sia giusto che ci debba essere un provvedimento un pochettino più rilevante, tenendo conto che si va a violare una delle libertà costituzionalmente garantite: è giusto che il provvedimento venga assunto con decreto legge o con un provvedimento legislativo". A dirlo è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della Cernobbio School di Motore Sanità a Villa Erba, commentando il nuovo piano pandemico. "Tanto con un decreto legge i tempi sono gli stessi", ha aggiunto Fontana, che nel 2020 si trovò ad affrontare l’emergenza Covid-19 che ha drammaticamente colpito la Lombardia. In questi giorni la regione ricorda il quinto anniversario dalla scoperta del presunto “paziente uno” a Codogno, che segnò l’inizio della fase più drammatica della pandemia in regione.
Cosa prevede il nuovo piano pandemico
La bozza del nuovo piano pandemico inviato nei giorni scorsi dal ministero della Sanità alle Regioni arriva con alcune modifiche per superare le critiche che avevano di fatto bloccato l’iter. I vaccini, si legge nel testo, "non possono essere considerati gli unici strumenti per il contrasto agli agenti patogeni, ma vanno utilizzati insieme ai presidi terapeutici disponibili”. La bozza prevede chiusure solo di fronte a pandemie di carattere eccezionale, ma senza usare atti amministrativi per comprimere diritti civili e sociali: “Solo con leggi o atti aventi forza di legge e nel rispetto dei principi costituzionali possono essere previste misure”. È inclusa in caso di necessità la nomina di un “commissario straordinario all’emergenza”, ovvero un ufficiale scelto dal governo che agisce “in deroga alle disposizioni ordinarie e per un tempo determinato”.
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Fontana: bene apertura Schillaci su fine vita
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha anche accolto "molto positivamente" l'apertura del ministro della Salute Orazio Schillaci che ha affermato che i tempi sono maturi per una legge sul fine vita: "Il principio del fine vita è ormai acquisito, le sentenze della corte lo hanno evidenziato", ha sottolineato Fontana, spiegando che "è necessaria una legge nazionale, perché si tratta di una competenza concorrente. La legge cornice dovrà essere realizzata dallo Stato poi le Regioni approveranno una legge di dettaglio per entrare più specificamente nel merito delle singole questioni, ma all'interno di una legge nazionale".