Milano, 18 ottobre 2017 - Dopo il referendum in Veneto e Lombardia per l'autonomia, "vogliamo proporlo per tutte le regioni italiane: spostare la competenza di 11 materie dal centro alla sede giusta, quella regionale". E' quanto ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, scendendo in campo al fianco di Roberto Maroni per promuovere, a pochi giorni dalla consultazione, il referendum che il governatore della Regione ha voluto. Anche se, Berlusconi non sa se domenica potrà votare. "Ho chiesto ai miei avvocati se posso votare domenica... non lo so", ha detto con una battuta, spiegando di aver portato la residenza a Roma ma di non sapere bene qual è la sua situazione ad oggi.
"Non c'è mai stato motivo di distacco con la Lega. Siamo consapevoli che insieme siamo più forti di altre forze politiche". ha aggiunto iil leader di Forza Italia. E ancora: "Abbiamo fissato l'incontro con Salvini per il programma la prossima settimana. Ripeto, non c'è nessuna difficoltà nei rapporti con la Lega, ho sentito più volte al telefono il leader Matteo Salvini". Poi, si è rivolto al Pd: "Non solo gli azzurri di Forza Italia sono impegnati per il Sì, ma anche i sindaci Pd hanno espresso ripetutamente la loro simpatia per il Sì, chiaramente contro la posizione del Pd centrale che vede in questo referendum una anticipazione delle elezioni che avremo il prossimo anno. E poi sappiamo che la linea del è sempre stata sempre stata centralista e statalista". Infine, Berlusconi ha ringraziato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, per avere previsto il voto elettronico come modalità del referendum del 22 ottobre sull'autonomia della Lombardia. Un sistema innovativo, ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio, in grado di tutelare le istituzioni contro "i brogli della sinistra". "Dobbiamo sempre ricordarci - ha proseguito Berlusconi - quando andiamo a votare, che l'Italia ha subito cinque colpi di Stato negli ultimi 25 anni che hanno massacrato la democrazia".
Riguardo il rebus sull'affluenza, Maroni si aspetta di superare il 34%. "Nel 2001 al referendum confermativo della riforma costituzionale del titolo V andò a votare il 34% degli aventi diritto - ha spiegato - mi aspetto di superare quella quota". Il governatore ha ringraziato Berlusconi: "Voglio ringraziarti per l'impegno che tu e Forza Italia state dimostrando per la riuscita del Referendum. Sai quanto e' importante per noi e per la Regione Lombardia. Non e' il Referendum di Maroni, ma il referendum dei cittadini e delle imprese. Non e' un Referendum contro la Costituzione o contro qualcuno, ma per dare maggiori competenze alla nostra regione. Questo referendum sta rimettendo al centro l'autonomia nel dibattito del Paese". Ti chiedo inoltre di mettere l'autonomia e il tema del Referendum nel programma di governo del centrodestra - ha aggiunto -. Inoltre ti chiedo di spenderti per cercare di portare Ema a Milano". Maroni ha poi spiegato che "nella trattativa che aprirò con il governo, oltre che maggiori competenze e risorse metterò dentro anche il concetto di Lombardia speciale. Non una regione a statuto speciale, perche' per quello ci vorrebbe un Referendum costituzionale, ma il riconoscimento che la Lombardia e' una regione speciale dal punto di vista della virtuosità". Il presidente della regione si è rivolto anche al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: "Ha preso una opinione coraggiosa perché il suo partito è contrario" al referendum per una maggiore autonomia alla Lombardia. "Se vuole venire in delegazione con me è il benvenuto, non avrei nessun problema, anzi sarebbe un bel messaggio perché non è una questione di partito".