
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala
Milano – Dopo settimane di manovre e prove di scena, Beppe Sala alla fine è sceso in campo nella politica nazionale. In un’intervista al Foglio, il sindaco di Milano si è proposto come figura unificatrice dei partiti di centro – Azione, Italia Viva e Più Europa – nell’idea di costruire un progetto politico moderato in grado di contrastare gli estremismi. “Se deve nascere una nuova forza moderata? Non ne ho dubbi. Deve nascere. Le due domande sono: quando e con che modalità”, ha detto a Claudio Cerasa. “Sul quando – ha aggiunto – non bisogna avere troppa fretta ma bisogna evitare che si arrivi tardi: penso sia il momento per iniziare a ragionare su questo punto”.
Sala ha già fatto i conti. “Ho visto recentemente un sondaggio Swg – spiega – secondo cui mettendo insieme Azione, Italia viva, Più Europa si arriva all’otto per cento. Otto per cento così, oggi, senza nemmeno essere partiti. Ma attenzione: il tema non è creare una nuova sigla. Il tema è dare una dimensione unitaria a queste realtà, con un programma condiviso e un obiettivo preciso: creare un'alternativa agli estremismi. Io questo progetto, lo dico senza titubanze, lo guarderei con interesse. Il mio mandato da sindaco finirà a maggio del 2027, le elezioni politiche saranno sostanzialmente contemporanee, salvo sorprese: i tempi possono combaciare. Facciamo un passo alla volta, ma facciamolo”.
Rispetto al centrosinistra, che fino ad ora è stata la sua casa, si spinge a ipotizzare un cambio di rotta (e di timoniere) del Partito democratico. “Schlein federatrice della coalizione? Vedo che ci sono molte opzioni, molte idee, molti schemi. Io dico che bisogna riflettere, che non ci sono automatismi, che bisogna avere il coraggio di uscire dagli schemi e che quando arriveremo al momento del dunque bisognerà capire quale sarà la proposta politica più adeguata. Ci sarà bisogno di una proposta più radicale, come può essere il modello Schlein? Ci sarà bisogno di una risposta più moderata, alla Gentiloni? Emergerà una figura diversa? Vedremo. Ma ciò che conta deve essere l’obiettivo: come vincere le prossime elezioni e, di conseguenza, come prepararsi all’elezione del prossimo presidente della Repubblica”.