
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala
Milano, 22 marzo 2025 – "Questa cosa mi rafforza, personalmente mi sento bene da questo punto di vista. Perché se il massimo della mossa che riescono a pensare è questo, posso star tranquillo". Questo il commento del sindaco Giuseppe Sala di fronte all’iniziativa di Fratelli d'Italia che con una serie di banchetti raccoglie le firme per chiedere le dimissioni dell’attuale primo cittadino. “Quello a cui dovrebbero pensare è di essere convincenti con i milanesi con una proposta alternativa, ma non dicendo le cose che non vanno - ha aggiunto Sala a margine del Digital Journalism Fest -, Facendo una proposta, mettendoci la faccia, sapendo di essere credibili, spiegando come le farebbero". "Finché fanno ‘ste cose qua io sono contento. Non solo non mi dà fastidio, mi fanno quasi piacere queste cose", ha concluso.
I gazebo per la raccolta firme
In corso Buenos Aires gli esponenti locali di FdI hanno esposto lo striscione "Dimissioni. Sala e la sua giunta liberino Milano" dove è stato allestito uno dei gazebo del partito per la raccolta firme. FdI porta avanti così la sua battaglia iniziata in Consiglio comunale. "Continuiamo la battaglia che abbiamo iniziato in Consiglio comunale perché la situazione di Milano, oltre a quello che riguarda la sicurezza, è drammatica - ha spiegato il coordinatore cittadino del partito Simone Orlandi -. Ma la questione grave e che richiede chiarezza è quella sull'urbanistica. Per lavare via ogni dubbio che potrebbe essere imbarazzante per l'amministrazione l'unica soluzione è che il sindaco si dimetta. Da parte di Sala chiediamo le dimissioni per serietà e per rispetto dei cittadini milanesi". Intanto Fratelli d'Italia ritiene che sul candidato sindaco sia meglio per il momento non fare il totonomi, un errore "già fatto in passato - ha detto ancora Orlandi -. Dobbiamo trovare un buon candidato insieme agli alleati".
Sala e l’incontro con le famiglie “bloccate”
Sala a margine dell’evento ha anche parlato dell’incontro con le famiglie che hanno acquistato un appartamento nei cantieri bloccati per le inchieste sull’urbanistica: "In settimana incontreremo alcuni dei costruttori che sono più interessati per capire anche da loro che tipo di disponibilità c’è. È chiaro che è complesso, qui le vere vittime sono le famiglie, hanno tirato fuori soldi e oggi sono bloccate. l primo passo comunque è incontrare i costruttori perché se loro fanno muro c’è poco da fare. Il secondo passo è un tavolo con costruttori, famiglie, il Comune e anche la Procura per capire se una soluzione può venire fuori. La Procura è disponibile a farlo? Non lo so, prima iniziamo a sentire i costruttori", ha concluso Sala.
Il caso Leoncavallo
Sulla questione del trasloco del Leoncavallo Sala ha spiegato: "Voglio cercare una soluzione. Il centrodestra si lamenta del fatto che stiamo lavorando per trovarne una e dice che va sgomberato, ma loro hanno governato Milano per anni e sul Leoncavallo non hanno fatto nulla." La via a cui stiamo pensando può avere senso, vedremo se riusciremo a impostarla. So bene che non tutti i milanesi sono d'accordo con me, ma il Leoncavallo ha avuto un valore nella storia della città", ha aggiunto Sala, sottolineando che negli ultimi vent'anni il centro non ha creato particolari problemi. "Cos'è successo perché oggi si porti ancora dietro un'immagine negativa? Nulla." "Noi con i centri sociali non siamo accondiscendenti, ma neppure gli facciamo la guerra: cerchiamo di capire se hanno portato un valore alla comunità giovanile milanese. E a volte è così, per cui andremo avanti", ha concluso il sindaco.