REDAZIONE MILANO

Tensioni con il Pd, Sala dice e non dice. La posizione del sindaco (che nega richieste di rimpasto più ampio)

Il primo cittadino, sollecitato sul tema, è netto: “I Dem avevano chiesto cambiamenti più radicali? Assolutamente no”. Poi lancia la stoccata: “Ma se li volevano, chiamino i loro assessori. Io li difendo”

Milano, 5 luglio 2024 – Alta tensione fra Pd e sindaco Giuseppe Sala sui cambiamenti in giunta dopo l’elezione dell’ex assessore Pierfrancesco Maran all’europarlamento? Il primo cittadino nega. Eppure, fra le righe, nel dare la sua versione sul confronto riguardo il “rimpasto” (virgolette d’obbligo, dati la linea minimal scelta sul tema) sembra voler lanciare un messaggio al partito più rappresentato in maggioranza a Palazzo Marino. Se non altro alla chiarezza e all’attaccamento alla maglia.

Giuseppe Sala e il nuovo assessore alla Casa Guido Bardelli
Giuseppe Sala e il nuovo assessore alla Casa Guido Bardelli

Le parole di Sala

Oggi, venerdì 5 luglio, a margine dell’appuntamento Smart City Italia 2024 organizzato da Il Foglio, sollecitato dai giornalisti sul tema “frizioni con il Pd”, Sala ha voluto dire la sua. Alla domanda se Dem milanesi non fossero soddisfatti della nuova struttura della giunta uscita dopo le Europee e avessero preferito un rimpasto più ampio, il primo cittadino ha risposto “assolutamente no”

Poi, però, ha sentito il bisogno di aggingere: “Se il Pd volesse ancora oggi un rimpasto più ampio la prima cosa che deve fare è chiamare i singoli assessori del Pd e dire che vorrebbe cambiarli. Io li difendo. Se il Pd invece vuole metterli in discussione lo faccia, ma parli con loro".

Le ricostruzioni

La posizione del Pd, hanno riferito i quotidiani, fra i quali Il Giorno, sarebbe stata riferita dal segretario metropolitano Alessandro Capelli all’indomani di una riunione di segreteria convocata dopo la nomina del nuovo assessore. Alla Casa, al posto di Maran, “volato” a Strasburgo, è stato nominato l’avvocato Guido Bardelli, già presidente della Compagnia delle Opere (scelta su cui, per altro, si era riferito di malumori Pd). Gli aggiornamenti – salvo la ridistribuzione di qualche delega – si sono fermati qui.

Il Pd, invece, secondo le ricostruzioni giornalistiche, avrebbe voluto un tagliando più radicale, coinvolgendo anche assessori del partito, per un rilancio dell’azione politica della giunta, da qui a fine consigliatura.