REDAZIONE MILANO

Sala, appello al governo: "Ascolti Milano". Il programma: 356 milioni per periferie

"Milano pretende dal governo un rapporto assolutamente paritario. Va ascoltata con attenzione. Al lavoro per chi soffre"

Il sindaco Sala presenta "Fare Milano"

Il sindaco Sala presenta "Fare Milano"

Milano, 12 dicembre 2016 - Il "governo nascente"  "non dimentichi di valorizzare a fondo le capacita' di Milano": è l'appello del sindaco Giuseppe Sala. Prima di presentare "Fare Milano", cioe' i nuovi progetti della citta' che saranno realizzati nei prossimi quattro anni e mezzo, Sala si rivolge direttamente all'esecutivo. "Milano pretende dal governo un rapporto assolutamente paritario - sottolinea il sindaco - . Siamo disponibili e felici di caricarci sulle spalle questo momento difficile ed essere traino per il paese. Ma Milano va ascoltata con attenzione. La gente esprime voglia di cambiamento. E il modello Milano e' di cambiamento e di capacita' di lavorare assieme".

"Il nostro primo obiettivo e' lavorare per la Milano che soffre e che fa piu' fatica. Questo e' il punto di inizio. La composizione degli interventi dara' alla citta' una azione poderosa che riguardera' tutti - ha detto Sala -. Non vogliamo essere strabici, portare sempre avanti lo sguardo e perdere la vista sul quotidiano".

I PUNTI - Le periferie, la riqualificazione degli ex scali ferroviari della città, la mobilità, le politiche sociali, la cultura e l'attenzione per i bambini. Sono gli ambiti di intervento principali su cui lavorerà la giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala. Alla presentazione hanno partecipato anche gli assessori competenti. Per la riqualificazione degli scali ferroviari dismessi gli interventi di rigenerazione partiranno dal 2019-2022, ma nel biennio 2017-2019 la giunta punta ad inaugurare gli usi temporanei delle aree e a partire con i concorsi internazionali di progettazione. A giorni partirà invece la fase di dibattito pubblico anche con la città. Nell'ambito delle politiche sociali la giunta punta ad estendere il sistema di welfare dai 24mila cittadini di oggi a 50mila entro fine mandato. Il nuovo piano infanzia è invece di 11 milioni di euro e comprende bonus tata, interventi per la socialità nei quartieri. Milano nel 2017 inoltre stanzierà 35 milioni di euro contro le povertà, il 75 per cento da bilancio comunale, da gennaio parità anche il reddito di maternità.

PERIFERIE - Annullare il divario tra la Milano «che cresce e le periferie»: è questo l'obiettivo per i prossimi quattro anni e mezzo. Il tema che «ci preme di più - ha ribadito anche oggi il sindaco - è quello delle periferie e quello che meglio esprime la nostra volontà di governo». Il piano completo di investimento è di 356 milioni di euro, di cui gli ambiti strategici di intervento sono 296 milioni e gli interventi diffusi sono 60 milioni di euro. Sono cinque i quartieri periferici interessati, quello di Lorenteggio-Giambellino (117 mln), quartiere Adriano-Via Padova (63 mln), Corvetto-Chiaravalle-Rogoredo-Porto di Mare (49 mln), QT8 -Gallaratese (32 mln) , Niguarda - Bovisa (35 mln euro).

Come ha spiegato il delegato del sindaco sulle periferie, Mirko Mazzali, che ha illustrato gli interventi con l'assessore alla Casa e Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti, «sarà il più grande intervento di riqualificazione urbana dal dopoguerra». Gli interventi riguarderanno la manutenzione straordinaria degli edifici popolari, il recupero di circa 800 alloggi sfitti di edilizia pubblica. Poi interventi di natura culturale, educativa, sociale e sportiva. Sono previsti inoltre 60 milioni di euro per i cantieri a valenza sociale per le periferie, saranno lavori che riguarderanno anche luoghi di aggregazione e socialità. I fondi per le periferie arrivano dal bilancio comunale, dal governo, dall'Europa, da Fondazione Cariplo.

"AL VOTO" - "Milano la culla del renzismo? No, non lo è - ha precisato il sindaco -. A Milano ha vinto il si', in particolare al Municipio 1, perche' la gente ha portato il suo benessere e il suo malessere in cabina elettorale, e Milano e' una citta' che obiettivamente oggi sta meglio della maggior parte delle altre", ha detto Sala. "Bisogna andare a votare, quando lo si vedra'. Io sono fra quelli convinti che bisogna andare a votare, il prima possibile ma non posso dire io quando. Questo referendum ha segnato poco il giudizio dei cittadini sulla qualita' delle riforme e tanto il giudizio dei cittadini sul fatto che le cose vadano bene o meno, e probabilmente anche sullo schema elettorale. Probabilmente il maggioritario trovera' difficolta' nella prossima tornata elettorale", ha aggiunto Sala.