Milano - Uno scatto per certi versi inaspettato, una svolta “green’’ a tutto tondo. Il sindaco Giuseppe Sala annuncia l’adesione ai Verdi europei e apre un nuovo capitolo della sua carriera politica. Non sarà più il primo cittadino "non iscritto ma vicino" al Partito democratico. No, Sala, che dalla primavera del 2019 a ha tenuto per sé la delega comunale alla Transizione ecologica e già guida il network C40 della città internazionali più ambientaliste, punta tutto sulla scommessa verde e guarda ai giovani che condividono le idee di Greta Thunberg. Un riposizionamento politico in vista delle Comunali milanesi dell’autunno prossimo, certo, ma non solo. Con l’adesione ai Verdi europei e un probabile ruolo nel rilancio dei Verdi italiani, Sala sembra aspirare a un ruolo nazionale in un centrosinistra rinnovato. Un azzardo? Si vedrà.
Il sindaco annuncia la firma della Carta dei Valori del Partito Verde Europeo con un’intervista a Repubblica e un post su Facebook: molte le critiche registrate sui social sulla sua scelta, anche da chi si definisce “ambientalista’’. Sala guarda avanti: "I Verdi italiani? Hanno una storia rispettabile e a Milano una lista dei Verdi farà parte del nostro progetto. Ne sono molto contento. È però necessario rinnovarsi, costruire un processo largo, attraente e coinvolgente. Posso dare un mano". E ricorda che i Verdi in Germania sono al 20% e in Francia al 10%, mentre in Italia contano solo tre deputati. La differenza di consensi è abissale. Un concetto che il sindaco aveva espresso in termini più duri nel gennaio 2020 in Consiglio comunale in risposta a un attacco della leader dei Verdi italiani Elena Grandi sul taglio degli alberi del Parco Bassini.
Un anno e mezzo dopo, alcune cose sono cambiate. Sala si è già accordato per l’appoggio dei Verdi alla sua ricandidatura e la Grandi, da leader nazionale e milanese, gli dà il benvenuto nei Verdi. Attenzione, però, la partita nel mondo ambientalista è appena cominciata, come fa notare il consigliere comunale Enrico Fedrighini: "A giugno ci sarà il congresso dei Verdi, che dovrà essere di rifondazione e costituzione di un soggetto ecologista che riesca ad aggregare le realtà ambientaliste che oggi non guardano ai Verdi". Sala sembra avere lo stesso obiettivo e prende le distanze dai dem: "Il Pd nazionale sta attraversando un momento difficile. Zingaretti paga la scelta del Pd di dare troppo spazio alle correnti". Alla segretaria milanese del Pd Silvia Roggiani non resta che far buon viso a cattivo gioco: "Sala aderisce ai Verdi europei? Ne prendiamo atto. La sua scelta non avrà conseguenze a livello amministrativo".